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Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing

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29 luglio 2020 -  Keflavik

Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing

Conclusa la missione NATO di Air Policing in Islanda “Northern Lightning II”

Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing Islanda: termina la missione della Task Force Air 32nd Wing
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Si è conclusa ufficialmente la missione NATO di Air Policing “Northern Lightning II” con una solenne cerimonia di ammaina bandiera, svolta nell’aeroporto di Keflavik (Islanda). Circa 130 uomini e donne della Task Force Air 32ND Wing dell’Aeronautica Militare hanno operato senza soluzione di continuità per garantire la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo islandese e quindi dell’Alleanza Atlantica.

Il rischieramento della missione iniziato il 24 maggio, ha conseguito nel 18 giugno la completa capacità operativa (Full Operational Capability – FOC) assicurando per oltre sei settimane l’integrità dello spazio aereo della NATO con l’impiego di sei velivoli caccia F-35A, rafforzando la sorveglianza dei cieli dell’Islanda, che non possiede una difesa aerea autonoma.

L’attività operativa sviluppata dalla Task Force ha visto impegnati i velivoli per oltre 380 ore di volo, con più di 20 Tango Scramble (decolli rapidi addestrativi) mantenendo un grado di efficienza prossimo al 100%. A conferma della grande affidabilità dell’F-35, del livello di professionalità raggiunto da tutto il team manutentivo e dall’efficacia della componente logistica, durante la missione gli F-35A sono stati lanciati, per la prima volta in un duplice Alpha Scramble a difesa dei cieli della NATO. Prima come Quick Reaction Alert (QRA) per intercettare velivoli non identificati, per poi proseguire con l’attività di pattugliamento in una cosiddetta Combat Air Patrol (CAP).

Numerose sono state, inoltre, le attività addestrative – scramble e “slow mouver interception” – svolte a fianco di componenti di altre nazioni: la Royal Danish Air Force, la Marina Danese e assetti aerei della Navy Francese e degli Stati Uniti d’America. Inoltre, gli F-35A, unitamente ad una componente del personale, si sono direttamente rischierati presso la base aerea di Marham, in Inghilterra, per un addestramento finalizzato all’integrazione e all’interoperabilità con i velivoli F-35B della Royal Air Force.

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29.07.2020 Missione in Islanda: 6 settimane in 60 secondi

#UnaForzaperilPaese 

​L’Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing di Albania a partire dal 2009, della Slovenia dal 2004, alternandosi in questo servizio rispettivamente con la Grecia e con l’Ungheria, del Montenegro dal 2018 ed è già stata impegnata in Islanda per cinque volte a partire dal 2013.

L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell’integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri. L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all'integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il così detto scramble.

​All’operazione hanno preso parte piloti, ufficiali tecnici, specialisti e personale provenienti dal 32° Stormo di Amendola, nonché un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico e del Gruppo Radar di Licola che ha assicurato la gestione tattica dell’operazione.

Di rilievo anche il contributo fornito dal ReSTOGE che ha partecipato all’operazione con una cellula a cui è stato assegnato il compito di fornire il supporto operativo ai velivoli e di una Cellula Operativa Cibernetica (COC) composta da un team proveniente dal Comando Operazioni in Rete (COR) dello Stato Maggiore Difesa.

Sono stati poi i “Fucilieri dell'Aria” provenienti dal 16° e dal 9° Stormo a garantire la funzione di Force Protection unitamente al personale della Difesa Locale proveniente sempre dal 32° Stormo di Amendola.

Le infrastrutture tecniche e operative connesse alle telecomunicazioni sono state approntate e gestite dal personale della 4ª Brigata telecomunicazioni e sistemi per la difesa aerea e l’assistenza al volo, del ReSIA e del ReGISCC.
 
Le fasi di re-deployment, così come avvenuto per quelle di rischieramento iniziale, sono state garantite dal personale e dagli assetti aerei C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa e dal KC767 del 14° Stormo di Pratica di Mare. Così come per la tratta di andata, anche al ritorno le funzioni di SAR oceanico è stata garantita da velivoli aerotattici provenienti dalla 46^ Brigata Aerea di Pisa.
 
Per tutta la durata del rischieramento, inoltre, una Statua della Madonna di Loreto, protettrice degli aviatori, è stata esposta in prossimità dell’ingresso dei building che hanno ospitato gli uffici della Task Force, e che, al termine della missione, è stata donata al Vescovo di Reykjavik e collocata nella Chiesa Cattolica vicina all’aeroporto di Keflavik.

 

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