Recenti rapporti e le notizie provenienti da altre parti del mondo indicano come, a seguito di una più stretta azione di sicurezza preventiva, Al Qaeda ed altri gruppi verosimilmente legati ad Al Qaeda abbiano ampliato i propri obiettivi mirando non più solo all'America ma anche ad altre nazioni del mondo occidentale.
Allo stesso tempo la CJTF 180 continua le proprie operazioni in Afghanistan, combattendo il terrorismo e tutte quelle forze che si oppongono alla coalizione sostenendo l'instabilità a discapito della stabilità, l'insicurezza a discapito della sicurezza e la distruzione a discapito della ricostruzione.
Al momento stiamo concentrando l'attenzione sulla ricostruzione degli assetti civili e nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione afghana. Siamo fermamente convinti che l'opinione pubblica mondiale potrà vedere quanto prima un Afghanistan più sicuro, stabile e ricostruito, e questo grazie alla cooperazione tra il governo nazionale afghano, le organizzazioni non governative e partners importanti della coalizione quali l'Italia.
La ricostruzione richiederà necessariamente del tempo, ma le operazioni stanno andando avanti nella direzione giusta. Mano a mano che l'Esercito Nazionale Afghano aumenta il proprio ruolo e che altre nazioni, come l'Italia, assicurano il proprio importante contributo, l'intero paese cambia il proprio aspetto.
Aumenta la sicurezza da minacce esterne, si creano nuove opportunità di lavoro per uomini e donne, si ricostruiscono le scuole, migliorano significatamente le condizioni sanitarie della popolazione e degli animali.
L'Afghanistan si è dimostrato un ambiente estremamente complesso, e fin dall'inizio sapevamo che avremmo avuto bisogno di partners capaci: in particolar modo partners in grado di condurre operazioni di combattimento e, nello stesso tempo, di impegnarsi nella cooperazione civile - militare e nell'assistenza umanitaria.
L'Afghanistan infatti necessita di aiuti sostanziali nel processo di ricostruzione delle proprie infrastrutture, e le forze della coalizione si sono concentrate prioritariamente sul sistema scolastico, su quello sanitario e sulla rete di approvigionamento idrico.
Oggi possiamo dire di aver trovato i giusti partners negli Italiani.
I soldati italiani sono qui con noi, rischiando le proprie vite nella lotta contro il terrorismo ma allo stesso tempo fornendo quell'aiuto alla popolazione locale che garantirà condizioni di vita decisamente migliori.
I soldati della Task Force Nibbio hanno dimostrato di essere soldati capaci, ben preparati e determinati, ma soprattutto dotati di un cuore straordinario. Proprio per questo motivo sono stati i soldati più idonei per assolvere il compito loro affidato, compito assolto in maniera assolutamente degna di lode.
L'operazione "Unified Venture", condotta vicino al confine con il Pakistan all'inizio di maggio, ha rappresentato il primo avioassalto in combattimento per le Forze Armate Italiane.
Le unità degli Alpini hanno partecipato all'operazione sotto il comando di una cellula della 82^ Divisione Aerotrasportata ed assieme a forze dell'Esercito Nazionale Afghano. La pianificazione e la condotta delle operazioni di avioassalto da parte della Task Force Nibbio nel contesto dell'organizzazione militare statunitense hanno evidenziato la piena interoperabilità delle forze armate italiane ed americane.
Le unità delle truppe alpine si sono dimostrate più che adatte per questo tipo di teatro operativo caratterizzato da un ambiente estremamente difficile, comportandosi in modo assolutamente egregio; in particolar modo hanno evidenziato le loro straordinarie abilità nel condurre contemporaneamente azioni di combattimento ed importanti iniziative nel campo della cooperazione - civile militare e dell'assistenza umanitaria.
L'Italia, inoltre, contribuisce con il proprio personale ai team provinciali impegnati nelle attività di ricostruzione. In particolar modo, stante la vicinanza con Khowst, gli Italiani partecipano alle attività del team provinciale di Gardez.