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Distruzione di ordigni esplosivi nella zona di Kabul (attività EOD - Explosive Ordnance Disposal)

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28 novembre 2003 - 

Distruzione di ordigni esplosivi nella zona di Kabul (attività EOD - Explosive Ordnance Disposal)

Operazione ISAF - Distruzione degli ordigni esplosivi rinvenuti dal contingente italiano in Afghanistan (28/11/03) Operazione IASF - Uno dei bunker ispezionati dai team EOD del contingente italiano (28/11/03) Operazione ISAF - Materiale esplosivo rinvenuto dai militari italiani (28/11/03) Operazione ISAF - Materiale esplosivo rinvenuto dai militari italiani (28/11/03) Operazione ISAF - Materiale esplosivo rinvenuto dai militari italiani (28/11/03) Operazione ISAF - Fornello per il brillamento degli ordigni esplosivi (28/11/03)
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E' un lavoro "oscuro", quello svolto qui a Kabul dai Nuclei E.O.D. (Explosive Ordnance Disposal) del 3° Reggimento Genio Guastatori dell'Esercito.
Due teams, ciascuno formato da 10 militari appositamente addestrati per l'individuazione e la disattivazione di esplosivi, sono all'opera nella zona della capitale afghana, al fine di rendere sicuro l'ambiente dove si muove la popolazione civile.

Una ex polveriera sovietica nella zona, che prende il nome dal vicino villaggio di Pol-e-Charki, sito alla periferia di Kabul, e' stata l'area di intervento principale dei Teams E.O.D.. Su una superficie di due chilometri quadrati sorgono circa 100 bunker, otto dei quali sono stati ispezionati e bonificati dai militari italiani. Il lavoro e' stato reso ancor piu' difficile e protratto nel tempo, per la presenza di numerosi ordigni esplosivi e parti di bombe d'aereo disseminati sull'intera area, cosa questa che ha richiesto di procedere nelle operazioni di bonifica e distruzione con la massima cautela.
A tale attività si associa anche l'addestramento dei Reparti del National Afghan Army contro il pericolo di mine ed esplosivi. Dall'inizio del mese di settembre, quando e' iniziata la missione I.S.A.F. 6, il consuntivo delle operazioni di bonifica e distruzione è di assoluto rilievo:

  • n.12.000 colpi da mortaio (60, 82 e 120 mm) per 900 Kg di esplosivo;
  • n. 1.600 granate (100,122 e 155 mm) per 1850 Kg di esplosivo, di cui 1400 distrutte;
  • n.1.700 razzi di vario calibro, per 4000 Kg di esplosivo, di cui 1680 distrutti;
  • n. 5331 RPG 2-7-9, per 64 Kg di esplosivo, di cui 181 distrutti;
  • n. 20.000 munizioni di vario calibro, tutte distrutte.
Per compiere le suddette operazioni sono stati realizzati numerosi "fornelli" - dove è avvenuto il brillamento degli ordigni rinvenuti - ed utilizzati circa 2000 kg di esplosivo al plastico, 500 cariche di tritolo da 500g l'una, 60 cariche cave da 20 kg ciascuna, 800 detonatori, 2000 metri di miccia detonante e 100 metri di miccia a lenta combustione.

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