
Generalità
Nel maggio 2022, lo Stato Maggiore della Difesa ha deciso l’ampliamento sul piano strategico, operativo e tattico, dell’operazione di sorveglianza marittima “Mare Sicuro”, a cominciare dall’allargamento dell’area di operazione, passata dai precedenti 160.000 a 2.000.000 km quadrati circa, comprendendo la gran parte degli spazi internazionali marittimi del bacino mediterraneo.
Ciò consente alla Marina Militare di garantire una strutturata presenza aeronavale, inclusi mezzi subacquei, in tutti i settori più cruciali della regione, compreso anche il Mediterraneo orientale, particolarmente significativo in relazione all’esigenza di proteggere rilevanti interessi nazionali e contribuire alla stabilità internazionale, in cooperazione con la NATO, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e le altre coalizioni e alleanze cui l’Italia aderisce.
In un Mediterraneo sempre più centrale per gli equilibri internazionali, si è ampliato il presidio marittimo che la Marina Militare assicura costantemente in alto mare, per il contrasto delle attività illecite e per contribuire, con le altre marine alleate, alla sicurezza e alla stabilità dell’intera area con la prospettiva di assicurare gli interessi nazionali anche a livello trans-regionale nel più ampio contesto del Mediterraneo Allargato.
Ciò anche attraverso il sinergico insieme di impegni interforze, interagenzia e internazionali in cui la Difesa, tramite la Marina Militare, è attivamente coinvolta e protagonista.
L’Operazione Mare Sicuro, era stata avviata il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica, per garantire attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti
Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2017, dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione erano stati ampliati a ricomprendere le attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani. Erano stati assegnati all’Operazione fino a 6 mezzi navali, (dal DM2018 “con l'impiego di 6 mezzi navali, di cui uno dedicato all’assistenza tecnica della Marina/Guardia Costiera libica e di 5 mezzi aerei”) impiegati prevalentemente nelle attività di presenza e sorveglianza in Mediterraneo Centrale, ed un’unità navale ausiliaria impiegata per il supporto alla Guardia Costiera e Marina Militare libiche.