Il Sacrario Militare di Pian di Salesei è dislocato nel piccolo comune dolomitico di Livinallongo al Col di Lana (Belluno), uno dei tanti centri abitati distrutti durante la Grande Guerra.
Amministrato dall'Impero austro-ungarico, nell'estate del 1915 Livinnalongo si ritrovò in prima linea e la montagna che si erge alle sue spalle, il Col di Lana, si trasformò in una delle cime più contese dell'intero conflitto. Proprio qui, nell'aprile 1916, si registrò lo scoppio di una gigantesca mina italiana nel tentativo di liberare la strada verso il cuore dell'Alto Adige e del Trentino.
A Livinallongo venne disposta la costruzione di un Sacrario al posto del già esistente cimitero militare del Pian di Salesei, nato nel 1922. Oltre ai caduti qui presenti, vennero traslate anche le spoglie di tutti i soldati seppelliti nei piccoli camposanti dolomitici sul Col di Lana e sulla Marmolada.
Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Greppi e allo scultore Giannino Castiglioni che crearono un'opera diversa e originale rispetto agli altri Sacrari.
Anziché essere una monumentale costruzione, visibile anche a distanza, il Sacrario di Pian di Salesei è formato da una muratura aperta che ospita i loculi dei 685 caduti noti (tra cui 19 austro-ungarici). Ogni loculo, come a Redipuglia, è accompagnato dalla scritta Presente, oltre alle generalità e al ruolo ricoperto dal defunto nell'Esercito.
La lunga muratura forma il disegno di una gigantesca croce che è possibile individuare solamente se ci si trova in una posizione più alta rispetto al Sacrario.
Alla fine del percorso si incontra una cappella, unica testimonianza del vecchio cimitero del 1922. Qui si trovano le formelle di una Via Crucis e la tomba che raccoglie le spoglie dei militari rimasti senza nome.
Infine, lungo il viale di accesso al Sacrario, si può notare la presenza di 14 cippi che recano il nome di altrettanti campi di battaglia nelle vicinanze.
Il Sacrario è proprietà demaniale dello Stato e dipende dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra.
E' raggiungibile in auto (autostrada A27 Venezia-Belluno, uscita Val di Vedoia, e proseguendo sulla SS 51 per 75 km), in treno (stazione di Calalzo di Cadore, 70 km), in aereo (aeroporto Venezia, 200 km), in nave (porto di Venezia, 201 km).
Per maggiori informazioni: tel. 0423-544840 – cimagrappa@onorcaduti.difesa.it