Il 24 marzo si è svolta la cerimonia commemorativa del 79° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro in memoria delle 335 vittime.
Al saluto del Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (ANFIM), l’avvocato Francesco Albertelli, è seguito, come da tradizione, l’appello di tutte le vittime da parte del Segretario Generale dell'ANFIM, Marco Trasciani.
Particolarmente toccante il momento della preghiera cattolica affidata al Vicario Generale Militare, Monsignor Sergio Siddi, e della preghiera ebraica officiata dal Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni.
Al termine della commemorazione il Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti, il Generale di Divisione Diego Paulet, ha accompagnato il Capo dello Stato all'interno del Mausoleo, la cui responsabilità, dal 1947, è affidata al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti.
Il Presidente della Repubblica si è soffermato per un momento di raccoglimento presso il luogo dell'eccidio e dinanzi alle sepolture. Prima di lasciare il luogo della cerimonia ha firmato l'albo d'onore del Mausoleo.
Alla commemorazione hanno presenziato anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Capo di Stato Maggiore della Difesa l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Presidente del Senato Ignazio Larussa, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra; la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli; il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nonchè numerose autorità civili, militari e religiose.
Al termine della cerimonia il Commissario Generale Paulet ha voluto incontrare una delegazione di familiari dei Caduti Marian Reicher e Heinz Eric Tuchman, giunti per l’occasione da Israele.
“Sono felice di avervi incontrato – ha dichiarato il Generale – Si è trattato di una tragedia immane e vi assicuro che perseguiremo per sempre la tutela della memoria delle 335 vittime affinchè possa essere trasmesso anche alle generazioni future il ricordo di quanto avvenne in questo posto”.