In occasione del “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate” il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha voluto inviare il seguente indirizzo augurale:
Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri e Personale civile delle Forze Armate!
Insieme al Corpo della Guardia di Finanza, celebriamo la nostra festa, in una data che rimane indelebile nella storia d’Italia e d’Europa, oggi sottolineata dal ricordo dell’inizio della prima Guerra Mondiale, cento anni fa.
Nel ripercorrere gli eventi di quella tragica stagione, che così duramente mise alla prova il nostro popolo intero, torna alla memoria l’alto prezzo pagato dai Soldati, Marinai, Carabinieri e Finanzieri per la conquista dell’unità civile e morale, ancor prima che geografica, della nostra Patria. E tornano alla mente le gesta di straordinari e audaci cavalieri del cielo, i piloti dell’Esercito e della Marina, da cui prese le mosse, nel dopoguerra, la nostra Aeronautica.
E’ nostro dovere dunque rendere un grato omaggio al sacrificio dei tanti Caduti e alle gesta dei militari che – sul territorio e sul mare – portarono a maturazione l’unità della giovane Nazione, attraverso faticosissimi e terribili anni di privazioni e sofferenze.
Ma nel riflettere sulle responsabilità del vecchio Continente nei due conflitti mondiali, occorre oggi ritrovare le ragioni di quell’avveniristico progetto collettivo di cui l’odierna Unione Europea rappresenta un passaggio intermedio, importante, ma non ancora pienamente compiuto.
Queste considerazioni ci portano anche ad inquadrare il ruolo ed il significato delle Forze Armate oggi al servizio della Nazione e dei suoi interessi, proiettati in una dimensione internazionale che guarda alla stabilità e alla sicurezza quali presupposti di sviluppo e benessere in termini globali.
Interessi che, pertanto, si estendono ben oltre i limiti geografici della nostra regione – pur incentrata sul Mediterraneo e Mar Nero – e ai sempre più preoccupanti scenari di crisi che la caratterizzano.
L’Oceano Indiano, il Corno d’Africa, il Golfo Arabico ad Est ed a Sud il Golfo di Guinea, passando per il Sahel fino al Centrafrica, mai come oggi sono teatri di instabilità, di traffici illeciti e di iniziative destabilizzanti di vario genere che si riverberano sul libero scambio di merci, sugli approvvigionamenti energetici, sulle pacifiche relazioni internazionali e sulla stessa sicurezza interna dell’intera Europa.
Nella consapevolezza che nessuna soluzione vincente possa prescindere da una decisa integrazione multinazionale, il Paese considera cruciale – come detto dal Capo dello Stato nel suo messaggio alle Forze Armate – “la leva moltiplicatrice dell’integrazione Europea e delle Organizzazioni Internazionali”. In particolare, nell’ambito dell’attuale semestre di Presidenza dell’Unione, l’Italia sta dando il proprio convinto contributo per una accelerazione del progetto di Politica di Sicurezza e di Difesa Comune.
Gli uomini e le donne con le stellette più di ogni altro avvertono l’importanza e l’urgenza di dare concretezza ai principi di libertà, indipendenza, uguaglianza, democrazia, pacifica convivenza sui quali poggia la nostra civiltà.
Si tratta di conquiste pagate a caro prezzo – e mi riferisco ai nostri Caduti in operazioni ed in addestramento, così come a coloro che sono stati permanentemente segnati nel fisico – che vanno preservate giorno dopo giorno.
In questa quotidiana missione di presidio dei valori identitari, di protezione delle popolazioni, di salvaguardia degli interessi nazionali e di responsabile concorso agli impegni della comunità internazionale, ogni contributo è prezioso.
Componenti operative, formative e addestrative, logistiche e amministrative, centri di ricerca, tutti costituiscono uno strumento militare che trova nelle attività operative l’immediata evidenza agli occhi della pubblica opinione, ma che vive ogni giorno di contributi concreti e appassionati, compiuti con silenzioso spirito di servizio.
Uomini e donne che servono il proprio Paese con professionalità e dedizione noncuranti di taluni attacchi strumentali, nella consapevolezza che la maggioranza degli Italiani ne riconosce il valore, la virtuosità e l’insostituibile funzione.
L’Italia è al nostro fianco, ci guarda e ci giudica per quello che facciamo quando si “spengono le telecamere”, quando la spettacolarizzazione cede il passo al quotidiano sacrificio personale e familiare.
Il Presidente della Repubblica, che ringrazio per la costante vicinanza alle Forze Armate, nel suo messaggio del 4 novembre ha ricordato come “l’Italia fa assoluto affidamento sui suoi militari per la propria sicurezza e per l’affermazione della pace e della giustizia nel mondo”.
Grazie alla costante tensione di rinnovamento e di adattamento formativo, organizzativo, dottrinale e tecnologico alle nuove ed emergenti esigenze di sicurezza, le Forze Armate operano oggi in piena integrazione interforze e multinazionale nell’ambito di 39 missioni in 28 paesi, in Mediterraneo, nei Balcani, nel Medio ed Estremo Oriente, nel Corno d’Africa, nel Nord e Centro Africa, nell’Oceano Indiano.
Operano con straordinaria efficacia e coraggioso slancio, ma anche con dignità e senso dell’onore, con la naturale umanità ed empatia che ci è propria.
Tutte qualità che sono costantemente riconosciute dai nostri alleati e partners, ma soprattutto dalle autorità e dalle popolazioni locali.
E in Patria sono numerosissimi i compiti di concorso, spesso risolutivo, a favore della collettività, per la sicurezza pubblica, per rispondere alle calamità naturali – come recentemente nelle alluvioni di Genova, Parma e della Provincia di Alessandria – per le emergenze umanitarie e per i trasporti sanitari d’urgenza via aerea.
In particolare gli ultimi dodici mesi sono stati segnati, giorno dopo giorno, senza sosta, dall’impegno dei Comandanti e degli Equipaggi della Marina, nell’Operazione militare e umanitaria “Mare Nostrum”.
Un impegno nobile e logorante, che, ben oltre il controllo dei flussi migratori e delle frontiere marittime, ha assicurato alla giustizia centinaia di “trafficanti di morte”, minimizzato i rischi di terribili naufragi, strappato al mare centinaia di migliaia di esseri umani, esercitato l’indispensabile sorveglianza su un mare che oggi più che mai si affaccia su aree di instabilità e conflitti aperti.
Agli Equipaggi, ai reparti delle altre Forze Armate e dei corpi di polizia, ai corpi sanitari e ai volontari civili, che hanno generosamente condiviso con loro rischi e fatiche, la mia più profonda ammirazione, da Marinaio, per ciò che hanno fatto e per come lo hanno fatto.
In questo stesso periodo le Forze Armate hanno concretamente contribuito al risanamento della Finanza Pubblica in una fase di perdurante crisi economico-finanziaria ed occupazionale, continuando ad assolvere al meglio i compiti assegnati e a mantenere fede agli impegni internazionali.
Dobbiamo essere dunque fieri di appartenere ad un’organizzazione sana che ha continuato ad operare con efficacia sostenendo, nel contempo, un radicale processo di revisione organizzativa e strutturale.
Trasformarsi operando è la nostra unica e possibile risposta ad un mondo che cambia sempre più rapidamente.
Ma il merito di tutto questo va innanzitutto al personale militare e civile, a tutti i livelli; va alla sua disciplina e senso di responsabilità, al forte senso di appartenenza alla divisa che indossa e all’organizzazione che serve, alla sua straordinaria coesione e motivazione, elementi fondanti di qualsiasi capacità operativa al di là di ogni sofisticazione tecnologica.
Saluto quindi con affetto ogni appartenente alla grande famiglia delle Forze Armate, che con sacrifici che coinvolgono anche le famiglie e gli affetti più cari condivide le peculiarità della condizione militare.
La Nazione potrà in ogni frangente contare sul nostro prezioso e appassionato Servizio all’interno di un’organizzazione moderna ed efficiente, che poggia saldamente su valori ed ideali di onestà, senso dello Stato e delle Istituzioni: l’essenza del nostro quotidiano operare.
Grazie di cuore a tutti Voi ed alle Vostre Famiglie.
Viva le Forze Armate, Viva l’Italia!