Un anno dedicato alla montagna
L'11 dicembre 2001 scorso, a New York, in occasione della 56ª Assemblea delle Nazioni Unite, è stato ufficialmente lanciato l'Anno Internazionale delle Montagne. 365 giorni dedicati alla montagna, alle comunità che vi vivono e agli ecosistemi che le ospitano. Nel novembre del 1998, accogliendo le indicazioni emerse nella Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 , l'O.N.U. ha dichiarato il 2002 Anno Internazionale delle Montagne, affidando alla FAO il ruolo di agenzia leader per la realizzazione. Un' importante sfida e soprattutto una grande occasione, con un principale obiettivo di fondo:promuovere la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna, assicurando così il benessere delle comunità montane e delle popolazioni delle pianure.
Ma che cosa significherà concretamente dedicare un anno intero alle terre alte del nostro pianeta?
Il presupposto fondamentale dell'anno 2002, sancito dalle Nazioni Unite, è considerare la montagna come priorità globale per l'intera umanità. Affrontare e risolvere quindi i problemi che affliggono le montagne del pianeta, per permettere l'affermazione dei valori di uguaglianza e libertà, per salvaguardare i diritti fondamentali dei popoli, in ogni regione del mondo. Buona parte delle terre alte è oggi afflitta da miseria e povertà, da devastanti guerre e carestie. Le Alpi, a confronto con altre regioni montagnose (Afghanistan, Ruanda, Nepal), paiono un'isola di felicità; pur tuttavia anch'esse si trovano ad affrontare gravi emergenze, conseguenze anche dell'abbandono in corso da decenni. Un esodo verso il fondovalle e le pianure industriali, alla ricerca di lavoro, che, nei decenni addietro, con il radicale spopolamento di molte vallate alpine, ha decretato, in alcune aree, la cancellazione di intere comunità. Un'emigrazione interna particolarmente accentuata nella parte occidentale del versante meridionale della catena alpina (valli piemontesi).
Senza dimenticare le emergenze di tipo ambientale, dal ritiro dei ghiacciai al dissesto idrogeologico: le Alpi stanno vivendo cambiamenti radicali, globalmente imputabili alla febbre del pianeta, ma le cui cause prime vanno ricercate a livello regionale e locale, nei conflitti per lo sfruttamento delle risorse, legati di frequente allo sviluppo del settore turistico e viario.
Il Comitato Italiano 2002 presenta una ricca agenda di appuntamenti, eventi che nel corso dei prossimi mesi richiameranno l'interesse ed il consenso di migliaia di persone: convegni, fiere, mostre, festival, manifestazioni sportive, oltre ad un nutrito numero di pubblicazioni, già disponibili nelle librerie, caratterizzeranno l'Anno Internazionale delle Montagne.
Alcuni grandi appuntamenti, quali l'High Summit, l'iniziativa del Trust Fund e la Celebrazione delle Donne di Montagna, serviranno da piattaforme di lavoro per la compilazione di un documento finale dell'Anno Internazionale delle Montagne, che verrà ufficialmente redatto a Bishkek (Kirghizistan), sotto l'egida delle Nazione Unite. Sarà questo l'incontro conclusivo di questo anno in quota: una grande occasione per gettare i presupposti fondamentali all'avvio di uno sviluppo sostenibile, sia a livello socio-economico che ambientale, nelle montagne di tutto il pianeta.
High Summit: È la prima multiconferenza globale, dedicata alle aree montane dei 5 continenti. Dal 6 al 10 maggio 2002 in cinque località poste in prossimità delle montagne simbolo di ciascun continente, convergeranno esperti della ricerca scientifica, della cultura, esponenti delle istituzioni e della politica. 125 forum tematici e 1.375 relatori, per dare vita ad una grande conferenza multimediale, in collegamento mondiale grazie alle tecnologie Internet.
I temi sui quali la comunità internazionale si confronterà saranno: Acqua, Cultura, Economia, Rischio e Politica, vale a dire i 5 pilastri fondamentali dell'Anno Internazionale delle Montagne.
Una delle principali iniziative internazionali dell'AIM è il CELEBRATING MOUNTAIN WOMEN (CMW), progetto con l'obiettivo di far conoscere la realtà delle donne di montagna, evidenziandone il ruolo sociale, culturale ed economico ai livelli nazionali e locali. In un recente incontro dal titolo Matriarcato e Montagna, tenutosi al Centro di Ecologia Alpina Viote di Monte Bondone (TN), si è sostenuto che Dove le donne se ne vanno, la montagna muore.
Dal 28 al 31 maggio 2002, le donne di montagna si incontreranno in due località montane rappresentative e molto diverse tra di loro: Chambery (Francia) e Kathmandu (Nepal).
Un' occasione unica per riunire le donne provenienti dalle montagne di tutto il mondo.
Parteciperanno: imprenditrici, esponenti politiche, decisori, rappresentanti dei media, esperte e scienziate.
Il 31 maggio, giorno conclusivo, dalle 9.00 alle 15.00 si aprirà anche un terzo centro, quello di Bolzano, che vedrà la partecipazione delle rappresentanti delle montagne del nord e sud Tirolo, dell'Alto Adige, dell'Europa dell'est. I tre centri saranno collegati tra loro in videoconferenza.