
Autori: VARI
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Descrizione: Volume
Formato: 17x24
Pagine: 372
L'Italia si è preparata a ricordare i 150 anni dalla proclamazione dell'Unità e il dibattito sul Risorgimento italiano è riemerso, con notevole attualità, dalle pieghe della storia. È innegabile come tale processo abbia creato un senso di appartenenza nazionale e popolare vivo fino ad oggi, ma è anche vero che il processo di trasformazione, condotto dalle classi dirigenti politiche postunitarie, di questo sentimento in elemento fondante di un'identità nazionale, sia rimasto incompiuto e non pienamente in grado di resistere a sistemi politici diversi e alle crisi di carattere economico-sociale.
È un problema, dunque, politico piuttosto che culturale. Tuttavia il Risorgimento fu il primo movimento ad avere successo nell'Italia geopoliticamente frammentata. Il movimento unitario è stato un rilevante e indiscutibile movimento rivoluzionario che contribuì in maniera determinate a mettere in crisi l'intero assetto europeo che il Congresso di Vìenna del1815 aveva ricostituito dopo la débacle napoleonica. In tutto il "vecchio continente" esplosero manifestazioni e ribellioni, moti e rivolte finalizzate al riconoscimento da parte dei sovrani della concessione di "Statuti", un complesso di norme giuridiche costituzionali finalizzate a vincolare e garantire il rapporto tra sovrano e sudditi.
Con il 1848 dunque si passò dalla "pace" della Santa Alleanza alla "rivoluzione europea" dei popoli (Luigi Salvatorelli), di ampio respiro continentale e sostenuta dai movimenti patriottici e nazionali di ispirazione liberale e democratica, ancora una volta irradiata da Parigi.
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