
Autore: Alfonso MANZO e Alessia A. GLIELMI
a cura di Francesco D'OTTAVIO
DETTAGLI:
Descrizione: Volume
Formato: 24x30
Pagine: 480
Sono trascorsi 40 anni da quella tragica sera del 3 settembre 1982 quando, poco dopo le ore 21, in via Isidoro Carini, il Prefetto di Palermo, Gen. C.A. Carlo Alberto dalla Chiesa, la sua seconda moglie, Emmanuela Setti Carraro e l’Agente della Polizia di Stato, Domenico Russo, furono colpiti a morte da un commando di sicari mafiosi. Attraverso quest’opera storiografica della collana editoriale dello Stato Maggiore della Difesa, promossa dal Ministero della Difesa e patrocinata dal Ministero delle Politiche Giovanili, finalizzata alla pubblicazione di un volume documentale dal titolo “CARLO ALBERTO DALLA CHIESA – Soldato, Carabiniere, Prefetto”, si è voluto affermare, ancora una volta, la straordinaria grandezza di un Servitore dello Stato, la cui vita ha scandito, e per alcuni versi contribuito a condizionarli, i momenti più critici e decisivi della storia recente del Paese.
Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa ci ha insegnato anche quanto sia importante, nella vita di un Uomo votato alle Istituzioni, la cura e l’attenzione verso la propria famiglia che, nel suo caso, si è sovrapposta, sino a identificarsi, alla grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri. Egli è riuscito a trasmettere lo stesso affetto che provava per la sua prima moglie, Dora Fabbo, e per i suoi figli, Rita, Nando e Simona, anche ai familiari dei suoi Carabinieri, ai quali non faceva mai mancare premurose attenzioni, soprattutto nei momenti più difficili. E che dire del tenerissimo legame che lo univa alla sua amatissima Dora, sua musa ispiratrice, ma anche sua confidente alla quale affidò gioie e dispiaceri e dedicò meravigliose lettere d’amore, anche quando Lei non c’era più.
I giovani erano la sua ultima speranza. Come già aveva avuto modo di dire a Enzo Biagi, durante la celebre intervista a lui rilasciata, Egli amava i giovani “perché sono semplici, sono di pasta buona, hanno gli occhi puliti e ne sono spesso ricambiato”. E sin dal suo primo discorso ufficiale, il giorno successivo al suo insediamento alla Prefettura di Palermo, auspicò di: “… poter guardare in viso i nostri figli e i figli dei nostri figli senza avere la sensazione di doverci rimproverare qualcosa, poter guardare ai giovani per trasmettere loro una vita fatta di sacrifici, di rinunzie, ma di pulizia”.
Il titolo del volume intende lumeggiare le tre diverse parentesi della sua intensa esistenza: tra il 1941 e il 1943, come Ufficiale di complemento dell’Esercito Italiano; dal 1943 al 1982, quale Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, a quei tempi prima Arma dell’Esercito; infine, da maggio a settembre del 1982, nella veste di Prefetto di Palermo.
Nell’impossibilità di raccontare tutti i fatti salienti di quaranta anni di una vita vissuta sempre sul filo del rasoio, questo volume si è soffermato solo su alcune fasi fondamentali dell’epopea del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa: il periodo bellico e della Resistenza (1942-1945); il Comando Gruppo Squadriglie di Corleone (1949-1950); il Comando della Legione Carabinieri di Palermo (1966-1973); la costituzione del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria nell’ambito della I Brigata di Torino (1974-1975); gli incarichi di Coordinatore del Servizio di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena e di Coordinamento e Cooperazione tra le Forze di Polizia e gli Agenti dei Servizi Informativi ai fini della lotta contro il terrorismo (1977-1979); l’incarico di Prefetto di Palermo (6 maggio – 3 settembre 1982).
Ci piace credere, con questo tributo alla memoria di Carlo Alberto dalla Chiesa, un esemplare militare, che l’Operazione Carlo Alberto, preannunciata e rivendicata telefonicamente dai mafiosi, non si sia mai conclusa e che la speranza dei cittadini palermitani non sia mai morta. Ci piace credere, alla maniera del Generale, che questo sia un racconto scevro da ogni partigianeria e soggettività; piuttosto un racconto obiettivo fatto di documenti originali ed immagini dell’epoca, ritrovati nel corso di un’accurata ricerca storiografica, condotta dagli Autori sulle orme di Carlo Alberto dalla Chiesa, quasi a voler scattare un’istantanea senza filtri di quei fatti, per offrirla al pubblico in tutta la sua verità oggettiva.
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