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Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione

Convegno di Studi Storici


​Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione

 

Autori: VARI

 

DETTAGLI:

 

Descrizione: Volume

 

Formato: 17x24

 

Pagine: 500

 

Il primo dopoguerra italiano fu uno dei più tormentati d’Europa: i dividendi al tavolo della pace erano stati inferiori alle attese, il debito pubblico, la disoccupazione e l’inflazione erano fuori controllo. La lacerazione interna alla società, più violenta che nel 1914, era appesantita dalla tragedia di oltre un milione di vite perdute, fra vittime del conflitto e della pandemia d’influenza spagnola.

 
 

Dapprima, fra il 1919 e il 1920 il Paese fu percorso da una febbre rivoluzionaria che fece temere lo scoppio di una guerra civile, poi, dal 1921, iniziò l’ondata di riflusso, caratterizzata dal nascere della violenza fascista e da tentazioni sovvertitrici, come l’impresa dannunziana di Fiume. Infine, stordita dalle divisioni, dalla crisi economica e dai lutti, l’Italia sembrò quasi acquietarsi ormai sfinita da tanto tormento. Tornato al potere Giolitti la crisi di Fiume fu risolta, l’inflazione tornò sotto controllo e la smobilitazione militare, del più grande esercito italiano di sempre, fu portata a termine.

 
 

Il Paese parve così ritrovare una sua unità e poté accingersi, il 4 novembre 1921, a dare solenne sepoltura in Roma alle spoglie del Soldato ignoto. Fu un enorme rito collettivo, che ancor oggi non ha eguali, con il quale il Paese sanciva, anche spiritualmente, l’uscita dalla stagione della guerra e l’ingresso in una nuova era di concordia.

 
 

Nel centesimo anniversario di quell’evento, il Convegno di Studi Storici dello Stato Maggiore della Difesa tenutosi presso la prestigiosa sede della Scuola Ufficiali dei Carabinieri a Roma, ha ricordato e posto allo studio degli storici quell’appuntamento cruciale per la coscienza nazionale. L’evento è stato organizzato con la collaborazione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, le Università degli Studi di Ferrara, Padova, Pavia e Trieste. Sono intervenuti numerosi studiosi, appartenenti al mondo militare e accademico, che hanno analizzato, in distinte sessioni: le ragioni di un sacrificio così elevato in termini di perdite umane, la composizione della società del tempo, la creazione del culto dei Caduti quale “rito laico” in Italia e nelle nazioni uscite dalla guerra. Gli uffici storici, dal canto loro, si sono soffermati sul “Cittadino Soldato”, ovvero su colui che la guerra l’aveva combattuta provenendo dalla società civile.

 
 

L’ultima sessione ha infine posto l’attenzione sulla “Vittoria” con le sue contraddizioni e suggestioni. Particolare attenzione inoltre è stata posta sul simbolismo dei Sacrari militari che custodiscono le spoglie mortali dei nostri Caduti e l’evoluzione, nel tempo, delle celebrazioni del 4 novembre. La chiusura del Convegno è stata affidata a due giovani relatori che hanno illustrato il loro punto di vista sul Milite Ignoto che, dopo cento anni, appare ancora “giovane” e fornisce un messaggio di speranza per chi seguirà a lottare per una società più giusta e sicura.

 

Interviste Rai Cultura

 






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