STATO DELL'AMBIENTE
Il 18 giugno 2015 è stato siglato un Protocollo d'Intesa tra l'Amministrazione Difesa e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (ora Ministero della transizione Ecologica - MiTE) per il monitoraggio ambientale dei poligoni di tiro militari.
I siti interessati dalla rilevazione dei dati sono 93, così suddivisi: 78 dell'Esercito, 7 della Marina Militare, 5 dell'Aeronautica Militare, 2 del Segretariato Generale della Difesa (SGD).
L'Arma dei Carabinieri non gestisce alcun poligono ma si avvale delle strutture delle altre Forze Armate sul territorio nazionale.
In generale, in caso di eventi potenzialmente contaminanti per le matrici "suolo" e "acqua", la Difesa applica le procedure previste dal d.lgs.152/2006 recante "Norme in materia ambientale" e/o normative specifiche del settore militare. Queste attività sono condotte in collaborazione con le Autorità ambientali competenti in materia.
Esercito Italiano
Lo stato dell'ambiente nelle infrastrutture dell'Esercito viene monitorato con cadenza annuale, a partire dal 2006, attraverso un piano di monitoraggio ambientale definito in base alle priorità dello SMD ai sensi della Direttiva UGPREVATA-P-001 ed effettuato a cura delle articolazioni tecniche dell'A.D.: Centro Tecnico Logistico Interforze NBC (CETLI NBC) per la parte chimico-fisica-biologica e Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari (CISAM) per la parte radiologica. Fermo restando quanto sopra, al fine di ottemperare alle recenti modifiche apportate dalla Legge 205/2017 all'art. 241-bis comma 4-bis del D.Lgs. 152/2006, l'Esercito ha redatto un "Documento Programmatico" che rappresenta il modello concettuale per la predisposizione da parte dei Comandanti dei poligoni militari di un piano di monitoraggio permanente (avviato nel 2020) sulle matrici ambientali terreno e acque interne. Al riguardo, si sottolinea che i risultati delle attività analitiche sinora condotte non hanno evidenziato particolari alterazioni per le matrici ambientali ad eccezione della matrice suolo, per la quale sono stati riscontrati alcuni superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per i metalli pesanti (principalmente piombo e antimonio), limitatamente alle Zone di Arrivo Colpi (ZAC – la cui estensione è molto ridotta ed è inferiore allo 0,1% dell'intera area dei poligoni).
Le uniche criticità riscontrate nelle infrastrutture di F.A., connesse a potenziali contaminazioni delle matrici ambientali (principalmente suolo superficiale e profondo), sono riconducibili esclusivamente a sversamenti di idrocarburi da un esiguo numero di cisterne da riscaldamento interrate risultate non a tenuta, limitatamente alle porzioni di terreno ad esse limitrofe. Al riguardo, la F.A. ha posto in essere tutte le necessarie procedure tecnico-amministrative per l'espletamento dei connessi procedimenti ambientali avviati ai sensi del combinato legislativo D.Lgs. 152/2006 e D.M. 22/10/2009.
Marina Militare
Si rimanda al sito web della Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-ambiente/Pagine/default.aspx.
Aeronautica Militare
L'Aeronautica Militare, ai fini dello svolgimento delle attività esercitative presso i Poligoni della Regione Sardegna, ha implementato il sistema Environmental Data Management System (EDMS), che permette di monitorare lo stato dell'ambiente nelle aree esercitative e rendere disponibili i relativi dati alle amministrazioni competenti.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
Il Poligono dell'UTTAT di Nettuno insiste su un'area complessiva vincolata al demanio militare di circa 1.700 ettari, delimitata dalle strade provinciali SP106B Nettuno–Acciarella, SP38 Strada Foglino, SP39 Strada Valmontorio–Foce Verde e dalla costa del Mar Tirreno. In via indicativa, circa il 40% della superficie dell'UTTAT è rappresentata da spiagge sabbiose, dune litoranee, macchia bassa e pinete; il 30% è occupato da radure e incolti, il 25% da boschi misti di caducifoglie ecc. . Solo l'1% è occupato da infrastrutture militari destinate allo svolgimento delle attività di istituto (fabbricati, batterie di tiro, impianti tecnologici, strade di collegamento viario, ecc.)- Presso il comprensorio di Nettuno, il Ministero della Difesa, la Regione Lazio e il Comune di Nettuno collaborano da anni per la salvaguardia ambientale e archeologica del bacino di Torre Astura, esempio significativo della ricchezza naturalistica del territorio. Nel territorio vi è una fauna di particolare rilievo. Sono tuttora presenti ricci, volpi, scoiattoli, tassi, tartarughe. Ancora troviamo le martore, le puzzole e le lontre, oltre che una folta presenza di cinghiali e di uccelli, oltre 200 varietà di migratori, fra cicogne, gru, pettirossi, nibbi reali, bianconi e rapaci.
Infine, il demanio militare si estende come una sorta di museo storico-archeologico, in gran parte ancora inesplorato, che riporta come il territorio sia stato scelto in passato come habitat di popolazioni italiche almeno fin dal III millennio A.C., come raccontano importanti ritrovamenti di reperti e frammenti d'impasto protostorici.
Importanti sono inoltre le vestigia d'epoca romana, che si delineano in mosaici, rovine di ville saline, peschiere e strade.
La magnificenza del litorale e dei suoi fondali non è sfuggita al legislatore comunitario, che l'ha "eletta" a paradigma di riferimento per il progetto Life Co.Me.Bi.S., sigla che sta a significare la conservazione e restituzione al patrimonio comune della ricchezza ambientale, storica e artistica.
Le matrici ambientali su cui impattano le attività balistiche svolte all'interno dell'area del poligono sono principalmente suolo e aria. Nell'area del poligono di Nettuno sono inoltre presenti tre zone SIC (Sito di Interesse Comunitario) IT6030047, IT 6030048, IT 6030049. Per i SIC IT6030047 (Bosco di Foglino) e IT6030049 (Zone umide ad ovest del fiume Astura) si applicano le misure di conservazione e gli indirizzi di gestione previste dalle normative comunitarie e nazionali previste per le Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
Il Poligono di Santa Severa per armi portatili e attività di brillamento è del tipo permanente aperto ed è situato nel comune di Santa Marinella, in località Santa Severa, a circa 60 Km a Nord di Roma. L’estensione del territorio è di circa 162 ettari con un lato prospiciente il mare per circa un chilometro. La morfologia del terreno, tutto pianeggiante, è caratterizzata da una ridotta presenza di vegetazione arborea. La zona è servita da una rete viaria, parte a fondo artificiale e parte a fondo naturale, che consente l’accesso e deflusso di personale e mezzi con ingresso da Via Aurelia Km 51. Nel poligono sono presenti immobili o attrezzature per le sole attività balistiche d’Istituto. Per quanto riguarda il funzionamento del poligono si rimanda agli specifici regolamenti tecnici.
Le matrici ambientali su cui impattano le attività balistiche svolte all'interno dell'area del poligono sono suolo e aria.
FATTORI INQUINANTI
L'impegno delle singole componenti dell'Amministrazione Difesa è orientata alla ricerca di un equilibrio dinamico tra le esigenze istituzionali dello strumento militare nel suo complesso e il perseguimento di un continuo miglioramento dei livelli di qualità ambientale.
Esercito Italiano
I principali inquinanti presenti in ambito Forza Armata rientrano principalmente nelle tipologie di seguito riportate:
- metalli pesanti, la cui presenza è stata riscontrata nelle ZAC dei poligoni presso le quali sono state attuate tutte le necessarie misure di sicurezza per il personale, per la popolazione e per l'ambiente in attesa dell'espletamento dei connessi procedimenti ambientali avviati ai sensi del d.lgs. 152/2006 e d.m. 22 ottobre 2009;
- idrocarburi riscontrati in prossimità di alcune cisterne da riscaldamento.
Marina Militare
Si rimanda al sito web della Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-ambiente/flotta-verde/Pagine/flotta-verde.aspx.
Aeronautica Militare
I principali fattori ambientali riguardano: i consumi energetici; il rumore aeroportuale e nelle operazioni aeree; la produzione di rifiuti speciali; il consumo di risorse idriche e il relativo scarico per usi domestici e industriali; le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
I fattori inquinanti che incidono sugli elementi dell'ambiente dei due Poligoni sono in quantitativi trascurabili e sono indicati nel dettaglio all'interno del Piano di monitoraggio ambientale. Si tratta in particolare di metalli pesanti, la cui dispersione avviene sotto forma di ossidi del tipo PbO, CrO2, NiO, ZnO ecc.
MISURE INCIDENTI SULL'AMBIENTE E RELATIVE ANALISI DI IMPATTO
Esercito Italiano
Al fine di verificare il potenziale impatto delle attività addestrative sulle matrici ambientali e predisporre le più appropriate misure di mitigazione/bonifica ambientale, la F.A. ha siglato numerosi Accordi a carattere sia nazionale sia regionale. Nello specifico, nell'ambito di specifici Accordi con le Regioni Puglia e Friuli Venezia Giulia sono state redatte da parte della F.A. le Valutazioni di Incidenza Ambientale (VINCA) dei poligoni ricadenti nei Siti di Interesse Comunitario (SIC) regionali. Inoltre, a margine, sono state elaborate le VINCA per i poligoni ricadenti nei SIC della Regione Veneto. Al riguardo, si sottolinea che i risultati delle citate Valutazioni non hanno evidenziato criticità sostanziali in alcuno dei poligoni esaminati in termini di incidenza ambientale delle attività addestrative.
Nell'ambito della più ampia collaborazione istituzionale, si segnala che nel marzo 2016 è stato stipulato fra la F.A. e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) un Accordo Quadro nell'ambito del quale è derivata un'apposita Convenzione Attuativa e conseguente Progetto scientifico (di durata triennale) finalizzato alla valutazione delle esigenze di rimozione dei residuati presenti nei fondali marini prospicienti i poligoni di CAPO TEULADA e TORRE VENERI. Dagli esiti del citato progetto si evince che gli ambienti marini interessati non mostrano evidenze di effetti nocivi ascrivibili al munizionamento accidentalmente disperso sui fondali studiati; purtuttavia, si sono evidenziate circostanze e condizioni nelle quali se ne raccomanda la rimozione ai fini della tutela ambientale. A tal fine, tenuto conto che l'Accordo Quadro con ISPRA è stato rinnovato a carattere interforze, a guida SMD, è stata inoltrata specifica richiesta al tavolo tecnico ambientale per la definizione di linee guida finalizzate alla rimozione dei citati residuati a mare, al fine di non creare nocumento all'ambiente durante le attività di bonifica.
Marina Militare
Si rimanda al sito web della Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-ambiente/Pagine/default.aspx.
Aeronautica Militare
I principali fattori ambientali riguardano: i consumi energetici; il rumore aeroportuale e nelle operazioni aeree; la produzione di rifiuti speciali; il consumo di risorse idriche e il relativo scarico per usi domestici e industriali; le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
Riguardo alle misure amministrative quali piani e programmi ambientali, si segnalano, tra le altre, le attività in essere per il ripristino ambientale del sito di Punta della Contessa (BR), area SIN. Tali attività, inoltre, possono essere occasionalmente sospese per la tutela della fauna ornitologica migratoria, durante gli stazionamenti con finalità riproduttive.
Nell'ambito degli accordi ambientali con istituzioni pubbliche e soggetti privati e altri atti incidenti sull'ambiente, si evidenzia che:
- in esito all'accordo procedimentale tra A.M., ARPA Marche e altre autorità locali, è attivo fin dal 2016 un piano di monitoraggio permanente delle emissioni elettromagnetiche di un sito Radar;
- in conseguenza dell'accordo tra A.M. e Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) sulla collaborazione tecnico-scientifica in ambito nazionale e internazionale nel settore della ricerca meteorologica, idrologica, mareografica, oceanografica, il Servizio Meteorologico A.M. concorre all'osservazione e al monitoraggio del clima e dei rischi naturali.
Per le misure quali politiche e disposizioni di indirizzo incidenti sulla tematica ambientale, si rende noto che è stata pubblicata il "Prontuario ambientale per il Comandante" ed. 2020, con lo scopo di raccogliere in un unico documento le linee di indirizzo riferite agli aspetti ambientali rilevanti per le attività dell'A.M. Il Prontuario rappresenta uno strumento di facile e rapida consultazione che raccoglie le principali informazioni e i riferimenti normativi nazionali e comunitari sulle singole tematiche ambientali rilevanti e ne propone le best practice per la gestione, a supporto dell'Azione di Comando.
Inoltre, coerentemente con gli indirizzi di policy, gli Enti dell'organizzazione periferica dell'A.M., provvedono ad emanare a livello locale propri manuali ambientali o singole procedure su temi di specifico interesse, attagliati allo specifico contesto normativo e territoriale locale.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
Il Poligono di Nettuno adotta un piano di monitoraggio sulle matrici ambientali suolo e sottosuolo per fornire indicazioni metodologiche ed operative per il contenimento degli effetti sull’ambiente derivanti dall’espletamento di attività balistiche che hanno luogo presso l’area di poligono ai sensi dell’art. 241-bis (Aree militari), comma 4 bis del d.lgs. 152/2006.
Il Poligono di S. Severa ha deciso di adottare un piano di monitoraggio permanente sulle componenti di tutte le matrici ambientali per fornire indicazioni metodologiche ed operative per il contenimento degli effetti sull’ambiente derivanti dall’espletamento di attività balistiche che hanno luogo presso l’area delimitata del Poligono militare di Nettuno e Santa Severa ai sensi dell’art. 241-bis (Aree militari), comma 4 bis del d.lgs. 152/2006.
MISURE A PROTEZIONE DELL'AMBIENTE E RELATIVE ANALISI DI IMPATTO
Le Forze Armate assicurano, attraverso un'attenta pianificazione, che i fattori di possibile rischio ambientale siano valutati, controllati e verificati, rispettivamente prima, durante e dopo ogni operazione e che siano state adottate tutte le misure tecnicamente perseguibili ed economicamente sostenibili per proteggere l'ambiente. Tra gli interventi normativi adottati, si evidenziano:
- il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2009 recante "Procedure per la gestione dei materiali e dei rifiuti e la bonifica dei siti e delle infrastrutture direttamente destinati alla difesa militare e alla sicurezza nazionale";
- la Direttiva interforze UGPreVATA-A-001 recante "La tutela ambientale nella Difesa" (ed. 2019), dello Stato Maggiore della Difesa;
- la Direttiva di policy per l'efficientamento energetico delle infrastrutture militari emanata dallo Stato Maggiore della Difesa.
Il 13 dicembre 2021 è stato firmato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e dal Presidente dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Prefetto Stefano Laporta, un Accordo Quadro della durata di cinque anni, per favorire la collaborazione tra lo Stato Maggiore della Difesa e l'Istituto nella programmazione e realizzazione delle attività di comune interesse sulla Sostenibilità Ambientale, per l'adozione di una strategia condivisa e per l'attuazione delle azioni necessarie per un impiego efficace ed efficiente delle risorse, nell'ambito delle rispettive competenze.
Tra gli ambiti strategici previsti dall'Accordo: tutela del suolo, dell'aria e dell'ambiente marino e costiero e lacustre; tutela della natura; supporto tecnico-scientifico per le attività di messa in sicurezza di emergenza e operativa dei siti potenzialmente contaminati e predisposizione di protocolli di monitoraggio ambientale presso i poligoni militari delle Forze Armate; attività riguardanti la gestione dei rifiuti pericolosi; attività connesse allo studio ed alla mitigazione della pericolosità idrogeologica; attività riguardanti le aree militari ricadenti in interventi di rigenerazione urbana, nei siti della Rete Natura 2000; definizione di programmi di monitoraggio degli habitat marini in aree sensibili individuati dalle direttive comunitarie; lo scambio di informazioni e l'aggiornamento delle rispettive banche dati per la realizzazione di cartografia digitale nautica e tematica; monitoraggio e controllo ambientale con tecniche innovative di osservazione aerea, anche con aeromobili a pilotaggio remoto, e di telerilevamento satellitare.
Esercito Italiano
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 1, comma 140, della legge 232/2016 per il risanamento ambientale dei poligoni e delle aree addestrative di F.A., è prevista l'esternalizzazione, a ditte specializzate di settore, delle attività di campionamento e analisi finalizzate all'attuazione del "Documento Programmatico" citato in precedenza (la Direzione degli Armamenti Terrestri è stata individuata quale Organo tecnico-amministrativo di riferimento) e l'acquisto di specifica strumentazione utile allo svolgimento delle attività in ambito ambientale. In tale quadro, a partire da marzo 2020 è in atto il Piano di monitoraggio ambientale permanente sulle matrici suolo e acque interne, dei 10 poligoni principali dell'Esercito, attuato dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) LAV s.r.l. – ELA s.r.l.. Gli esiti del citato Piano hanno evidenziato, in alcuni poligoni, il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC), con particolare riferimento ai metalli pesanti. Per quanto precede, nel settembre 2020 lo Stato Maggiore dell'Esercito ha inviato ai Comandanti dei poligoni le "Procedure tecniche per interventi di protezione ambientale in esito a superamenti rilevati in attuazione del piano di monitoraggio ambientale permanente dei poligoni dell'Esercito", allo scopo di fornire linee di azione unitarie da adottare in risposta ai suddetti superamenti. Come previsto dalle citate procedure, il RTI ha eseguito i piani di approfondimento ambientale predisposti al fine di individuare l'estensione areale e in profondità della contaminazione. Sulla base degli esiti analitici dei menzionati approfondimenti, è emersa la necessità di condurre, in otto dei poligoni in questione, gli opportuni interventi di Messa In Sicurezza di Emergenza (MISE). All'uopo lo Stato Maggiore dell'Esercito ha stanziato oltre 2 M€ ai Reparti Infrastrutture territorialmente competenti, i quali svolgeranno le attività tecnico-amministrative finalizzate al rispristino ambientale delle aree potenzialmente contaminate. Gli interventi di MISE, già eseguiti nel poligono di CARPEGNA, hanno consentito il rapido ripristino ambientale dell'area potenzialmente contaminata confermando la validità della procedura individuata in termini temporali e di efficacia.
Nel periodo 2022-2028 il citato Piano di monitoraggio ambientale permanente verrà esteso a tutti i poligoni di F.A. con periodicità individuata nel richiamato "Documento programmatico" sulla base delle giornate a fuoco annue.
In merito al monitoraggio della matrice aria, è stato dato mandato alla DAT per l'acquisto di 42 centraline di monitoraggio da posizionare nei 19 poligoni di F.A. (di cui 12 insistenti su siti della Rete Natura 2000) nei quali vengono svolte le seguenti attività ritenute a maggior probabilità di produrre particolato aerodisperso:
- munizionamento di grosso calibro (maggiore di 12,7 mm);
- quantità di esplosivi maggiore o uguale a 0,5 kg;
- materiali d'armamento autopropulso quali missili e razzi.
Al fine di individuare efficaci sistemi di mitigazione dell'impatto ambientale nelle Zone di Arrivo Colpi (ZAC) che consentano al contempo di ottemperare all'obbligo di raccolta dei residuati in capo ai Comandanti dei Poligoni (ai sensi del comma 5-bis.3, introdotto dalla Legge 205/2017 all'art. 184 del D. Lgs. 152/2006), verranno acquistati nel biennio 2023-2024 n. 7 sistemi balistici per il contenimento del munizionamento ordinario fino al calibro 12,7 PIT (Perforante, Incendiario e Tracciante) per la sperimentazione operativa presso il Poligono di CAPO TEULADA in esito alla quale sarà valutata l'acquisizione dei sistemi in parola per l'installazione presso i poligoni permanenti e semipermanenti dell'Esercito.
Per quanto riguarda la
componente beni culturali, l’Esercito collabora fattivamente con le
Sovraintendenze territorialmente competenti, al fine di coordinare le migliori
misure di protezione del patrimonio storico-culturale presente nelle proprie
infrastrutture. In particolare, a partire dal 2015, sono state predisposte alcune
“monografie” inerenti ai beni di interesse storico-culturale presenti nei
principali poligoni di F.A.: CAPO TEULADA (SU), MADONNA DEL BUON CAMMINO (BA),
MONTE ROMANO (VT), MURGIA PARISI VECCHIA (BA), TORRE DI NEBBIA (BA), TORRE
VENERI (LE), PIAN DI SPILLE (VT), CARPEGNA (PU), CANDELO
MASSAZZA (BI) E PERSANO (SA). Tali documenti sono stati elaborati allo scopo di
individuare le migliori misure tecnico-organizzative per garantire la
compatibilità delle attività militari con gli obiettivi di conservazione dei
beni.
Marina Militare
Si rimanda al sito web della Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-ambiente/Pagine/default.aspx.
Aeronautica Militare
Sono stati emanati i seguenti documenti:
- Direttiva UCOPREVA-007 recante "La Politica ambientale della Aeronautica Militare";
- Direttiva UCOPRATA-002 recante "Linea guida per la gestione del rischio amianto";
- Pubblicazione tematica "Gestione degli scarichi idrici";
- Direttiva SMA-LOG-019 recante "Linee Guida per il contenimento dei consumi e l'implementazione di sistemi di autoproduzione energetica".
È stato realizzato il Programma MILNOISE, finalizzato alla previsione e valutazione dell'impatto acustico e ambientale generato negli aeroporti militari ed è stata istituita la figura professionale "Esperto Qualificato NIR", nell'ambito delle misure afferenti alla protezione da radiazioni non ionizzanti.
Per le attività di prevenzione e protezione incidenti sull'ambiente:
- sono sviluppati con risorse locali, prevalentemente presso i reparti manutentivi, Sistemi di Gestione Ambientale, ispirati ai principi della Norma UNI EN ISO 14001;
- l'A.M., in occasione delle principali esercitazioni Single Service/Joint/Internazionali/Inter-agenzia, partecipa alla fase di pianificazione e in supporto alla condotta delle attività, con propri rappresentanti esperti nel campo della tutela ambientale.
In tema di formazione e informazione del personale sulla tutela ambientale, ricomprendibile tra le attività incidenti sull'ambiente:
- sono effettuate lezioni su tematiche generali a favore degli allievi e frequentatori degli Istituti di Formazione A.M. e specialistiche per alcune professionalità (es. "rifornimenti");
- sono previsti approfondimenti sulla gestione di emergenze ambientali a favore dei frequentatori del Corso Sicurezza Volo di tutte le Forze Armate e Corpi Armati dello Stato;
- sono sviluppati percorsi didattici ad hoc per particolari professionalità, tra cui si segnala il seminario informativo per i Responsabili Tutela Ambientale, consulenti dei Comandanti degli Enti in materia e per tutte le altre figure che operano direttamente, a vario titolo, in tale settore.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
Il Poligono di Nettuno si è dotato di sistemi che assicurano di non disperdere i proietti sparati e quindi di recuperare il residuato: terrapieni in terreno vegetale compatto (periodicamente bonificati), bunker di arrivo colpi, ecc. Inoltre, nel caso di tiri a mare, tramite un sistema per il tracking dell’oggetto in volo (in termini di dati cinematici, dinamici e di traiettoria reale) è individuato il punto di impatto a mare per il successivo recupero; attività svolta ponendo una rete sotto acqua di dimensioni opportuna (100mx100m) ove è prevista la caduta dei colpi.
Il Poligono di S. Severa si è dotato di alcuni sistemi che permettono di recuperare e smaltire in maniera più agevole i proietti sparati: terrapieni in terreno vegetale compatto (periodicamente bonificati), parete balistica in mattoni di gomma Regupol, paraproiettili mobile campale “INERZIALE” di tipo Eeologico, sistema bersaglio parapalle GAK per piccoli calibri fino al 7,62 mm, teli di raccolta residui. Non sono previste attività con possibile caduta di colpi a mare.
RELAZIONE SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGISLAZIONE
È in corso l'elaborazione dello schema di relazione sull'attuazione della legislazione ambientale, secondo i parametri indicati dalla Circolare 4 agosto 2008 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare recante "Attuazione della direttiva 2003/4/CEE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale abrogando, nel contempo, il decreto n. 39 del 24 febbraio 1997 concernente la libertà di accesso alle informazioni in materia di ambiente (Direttiva n. 90/313/CEE)".
Ciò premesso, si sottolinea a carattere generale che la Difesa opera nel pieno rispetto della normativa ambientale di riferimento costituita dal d.lgs. 152/2006 e dal d.m. 22 ottobre 2009.
Esercito Italiano
L'Esercito, con la predisposizione del citato "Documento Programmatico", ha ottemperato alle disposizioni introdotte dalla modifica dell'art. 241-bis del d.lgs. 152/2006. Nel quadro delineato, al fine di garantire la piena compatibilità tra le attività addestrative e la protezione ambientale, sono stati predisposti per ogni poligono/area addestrativa i Disciplinari di Tutela Ambientale che individuano le possibili criticità in termini di impatto delle attività a fuoco prevedendone contestualmente le idonee misure di mitigazione.
Marina Militare
Si rimanda al sito web della Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-ambiente/Pagine/default.aspx.
Aeronautica Militare
Le innovazioni normative riguardanti la tutela ambientale vengono prontamente recepite, curando altresì l'emanazione di disposizioni attuative attagliate alle peculiarità della Forza Armata nonché fornendo la consulenza richiesta dai reparti su tali tematiche.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
I Poligoni di Nettuno e S. Severa, al termine del periodo esercitativo definito dall’UTT ai sensi dell'articolo 184, comma 5-bis.3 del d.lgs. 152/2006, procedono al recupero dei residuati attuando uno scrupoloso e puntuale ripristino delle linee di tiro utilizzate, rimuovendo dai "terrapieni" di arrivo colpi tutti i materiali di risulta delle attività. Nel caso che, dopo una puntuale caratterizzazione del suolo interessato dalle attività di tiro sia stata rilevata una “Concentrazione Soglia di Contaminazione” superiore ai valori previsti in tabella 1, colonna B, dell'Allegato 5 al titolo V della parte quarta del d.lgs. 152/2006, procedono a bonifiche ambientali nei termini e con le modalità previste dal d.lgs. 152/2006.
STATO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA UMANA
Esercito Italiano
L'analisi della situazione concernente l'attuazione della normativa di riferimento in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (d.lgs. 81/2008 recante "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" e D.P.R. 90/2010 recante "Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare") nelle infrastrutture di Forza Armata ha mostrato un trend degli infortuni in calo, in particolare per quelli più gravi. Quanto emerso avvalora e conferma una sempre più stringente applicazione delle disposizioni finalizzate a garantire la salute e la sicurezza del personale dipendente da parte dei Comandanti.
Marina Militare
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Aeronautica Militare
La Forza Armata dispone di propri laboratori chimici con la capacità di effettuare controlli ambientali sia nei Reparti nazionali (a supporto dell'attività di valutazione del rischio a cura dei Datori di Lavoro) sia nelle operazioni fuori dai confini nazionali (OFCN), anche in occasione di Site Survey propedeutiche all'organizzazione delle operazioni.
Arma dei Carabinieri
Si rimanda al sito web dell'Arma dei Carabinieri
Segretariato Generale della Difesa
I Poligoni di Nettuno e S. Severa non risultano contaminati, sulla base delle campagne di analisi effettuate nel corso degli anni da Enti dell’A.D. o da Società private. Si evidenzia, inoltre, che l’area destinata alle attività istituzionali è una piccola parte del comprensorio.