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Cosa è


Un Reparto delle Forze Speciali in Azione 

In particolare, la creazione di tale struttura di comando - alle dirette dipendenze del Capo di SMD - ha posto finalmente l'Italia in linea con l'orientamento degli altri principali Paesi dell'Alleanza Atlantica. In tale consesso le Forze Speciali rappresentano una risorsa di rilevanza strategica alle dipendenze del Vertice politico-militare nazionale tramite una specifica struttura di Comando e Controllo.
 
 
 

Un Reparto delle Forze Speciali in Azione

 

 

Il COFS è stato costituito il 1° dicembre 2004, con lo status di Reparto Incursori paracadutisti interforze, sulla base di una decisione dell'allora Capo di SMD (Amm. Di Paola) scaturita da una precisa iniziativa del Ministro della Difesa pro-tempore (On. Martino).

 

 

Con tale decisione, la Difesa Italiana si è dotata, per la prima volta nella sua storia, di uno strumento specifico per la condotta delle Operazioni Speciali, completando così la ristrutturazione iniziata con la creazione del COI per il comando delle operazioni convenzionali.

Oltre alla funzione di Comando di Pianificazione nelle mani del Capo di SMD, il COFS è un Comando proiettabile, recentemente validato dalla NATO quale Comando di Componente per le Operazioni Speciali nel quadro dell'NRF (NATO Response Force). Tale risultato, di rilevanza storica, è stato conseguito nel corso del 2008 dopo un lungo, articolato, oneroso e complesso percorso addestrativo che ha portato le nostre Forze Speciali a confrontarsi con procedure e tematiche NATO di estrema complessità.

Al COFS fanno capo tutte le Forze Speciali italiane attualmente impiegate nelle operazioni nei principali e più delicati teatri operativi.

Il baricentro dell'attività del COFS è rappresentato infatti da 4 unità di Forze Speciali appartenenti alle tre Forze Armate e dell'Arma dei CC e destinatarie di una specifica "Missione Interforze" loro assegnata dal Capo di SMD. In particolare, il riferimento è al:

  • 9° Rgt. d'Assalto paracadutisti. "Col Moschin" dell'Esercito che, erede dei reparti Arditi della 1^ e 2^ Guerra Mondiale, rappresenta l'unità di maggiore consistenza organica nonché il naturale protagonista delle Operazioni Speciali che si sviluppano in ambiente terrestre;
  • Il GOI (Gruppo Operativo Incursori) della Marina Militare, creato e strutturato, fin dalla sua nascita nella 2^ Guerra Mondiale, per operare prevalentemente in ambiente marittimo;
  • Il 17° Stormo Incursori dell'Aeronautica Militare che, benché di recente costituzione, trae le proprie origini e tradizioni dagli ADRA (Arditi Distruttori Regia Aeronautica) del 2° conflitto mondiale;
  • Il GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri, creato negli anni '70 per contrastare il terrorismo che affliggeva, in quel periodo, l'Italia.

 

L'azione delle Forze Speciali viene normalmente integrata e potenziata da quella di alcune unità di Supporto Operativo, tra le quali meritano una citazione particolare il 26° Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali dell'Esercito, il 4° Rgt. Alpini Paracadutisti "Monte Cervino" e l'11° Rgt. Trasmissioni, tutt'oggi impegnati fianco a fianco degli incursori in Afghanistan.
Più in generale, le aviotruppe nel loro complesso rappresentano le più tipiche unità di supporto alle Forze Speciali, grazie alla condivisione con le stesse di molte procedure operative come il sistema di infiltrazione mediante aviolancio, nonché l'addestramento ad operare per piccoli nuclei con le procedure tipiche dell'interdizione e contro-interdizione d'area.

 

 

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