Pinotti: da oggi mettiamo a frutto specificità Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Il Ministro della Difesa ha partecipato oggi, presso le terme di Diocleziano a Roma, alla firma dell’accordo Italia – Unesco che sancisce la nascita dei caschi blu della cultura per proteggere il patrimonio artistico mondiale e la creazione di un centro di formazione a Torino
Il contrasto al terrorismo passa anche attraverso la tutela del patrimonio culturale. Con questa idea sono nati i caschi blu della cultura.
Un gruppo di pronto intervento per la messa in sicurezza dei beni culturali e di contrasto ai traffici illeciti al quale la Difesa contribuisce con il suo personale più qualificato: i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che hanno raggiunto un livello altissimo di specializzazione in questo settore e una competenza riconosciuta a livello internazionale.
“Oggi mettiamo a frutto per tutto il mondo una delle specificità dell’Arma dei Carabinieri, il contrasto dei crimini contro i beni culturali e per la tutela del patrimonio culturale dell’umanità” ha detto il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel suo intervento durante la cerimonia per la firma della costituzione della task force italiana della cultura a difesa del patrimonio nelle aree di crisi.
“Da oggi, a prescindere da dove siamo impegnati in missioni internazionali, questa task force potrà essere impiegata a tutela del patrimonio culturale” ha aggiunto spiegando che per i terroristi attaccare la cultura equivale a colpire al cuore la civiltà.
“Non è casuale che i terroristi attacchino i beni culturali” ha spiegato nel suo intervento il Ministro Pinotti “lo fanno da un lato per aumentare i canali di finanziamento, dall’altro perché distruggere un monumento in cui si identifica la civiltà di un popolo è un modo per attaccare al cuore la stessa civiltà". "Spesso in passato ci siamo trovati a difendere beni di valore inestimabile in teatri di guerra come in Iraq e Kossovo. Oggi per la prima volta mettiamo in piedi una struttura in grado di intervenire laddove il patrimonio artistico e culturale è minacciato e di farlo in una quadro di legittimità giuridica”.
L’accordo che sancisce la nascita dei caschi blu della cultura è stato siglato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, e dal Direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, dalla quale è giunto il ringraziamento all’Italia per essersi resa protagonista di questa iniziativa e ai Carabinieri che attivamente si adoperano per fermare il traffico illecito di opere d’arte.
L’Italia è stato infatti il primo paese ad aver evidenziato la necessità di intervenire anche in questo ambito per agire nella più ampia cornice dell'azione internazionale di contrasto ideologico e finanziario al terrorismo.
Una proposta che il nostro Paese ha presentato all’Unesco e che è stata adottata all'unanimità dalla 38° conferenza generale dell'organismo dell'Onu il 18 novembre 2015.
All’iniziativa hanno preso parte anche il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Tullio Del Sette.
Presente anche il Sindaco di Torino, Piero Fassino che, a margine della cerimonia, ha firmato un Accordo internazionale con l’Unesco per l’istituzione del nuovo Centro di formazione a Torino.
La task force "Unite for Heritage" - formata oltre che dai Carabinieri da esperti civili - avrà il compito di valutare i rischi e quantificare i danni al patrimonio culturale, ideare piani d'azione e misure urgenti, supervisione tecnica e corsi di formazione al personale nazionale locale, fornire assistenza al trasferimento di oggetti mobili in rifugi di sicurezza e rafforzare la lotta contro il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali.
m.r.e.f.