Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha illustrato alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, il Libro Bianco per la Sicurezza Internazionale e la Difesa
Il Libro Bianco è una guida per l’adeguamento delle Forze armate alle nuove esigenze e, al tempo stesso, per far crescere in tutti la consapevolezza che sicurezza e difesa sono un patrimonio comune e una condizione indispensabile per lo sviluppo della nostra società.
Il Ministro Pinotti, salutando il Presidente emerito Giorgio Napolitano, ha ricordato come il progetto avesse preso le mosse dalla riunione del Consiglio supremo di difesa del 19 marzo 2014.
Le molte innovazioni metodologiche introdotte nella sua realizzazione sono frutto di precise scelte politiche. Così, ad esempio, per l’apertura al “mondo esterno”, degli accademici e degli esperti di tecnologie per la difesa. Ancor più significativo, il dialogo che si è tornati a instaurare con le Associazioni e le Organizzazioni che si occupano di servizio civile e difesa non violenta.
In termini di contenuti, il Ministro ha sottolineato la necessità di un intervento della politica per adeguare l’organizzazione della difesa alle sfide future.
Un intervento che il senatore Napolitano, nel suo intervento, ha ribadito essere ormai urgente anche se, fortunatamente, non ancora tardivo.
“La Difesa del futuro richiede che le Forze armate pensino e agiscano come uno strumento unitario, nel quale le loro tradizioni, peculiarità e differenti capacità siano elemento di forza nell’unione, e non condizione di debolezza nella separazione” ha detto il Ministro, aggiungendo: “In sintesi, dobbiamo passare dalla visione interforze a una piena realtà interforze”.
Il disegno originario, immaginato dal Ministro Andreatta e rafforzato da ulteriori e importanti riforme degli ultimi anni, a partire dall’adozione di un modello professionale compiutasi sotto la guida del Ministro Mattarella, sarà ora portato al suo completamento.
“Il personale - ha aggiunto il Ministro - costituisce la componente più preziosa dell’intera Difesa” spiegando che ad esso il Governo ha dedicato una estrema attenzione, tanto nelle misure immediate (sblocco stipendiale), quanto in quelle previste per il futuro.
In prospettiva, l’innalzamento dell’età media del personale militare potrà costituire un problema per l’operatività delle Forze armate. Il Ministro ha quindi indicato la necessità di misure di riequilibrio, le quali peraltro “riguarderanno il futuro, e non già i percorsi di coloro i quali sono già in servizio”.
Un pagina importante è stata dedicata ai concetti fondamentali inerenti l’impiego dello strumento militare:
- necessità, per l’Italia, di continuare a partecipare attivamente al sistema di alleanze di cui siamo parte fondatrice, quindi l’Unione europea e la NATO;
- centralità della regione euro-mediterranea per la tutela dei nostri interessi di sicurezza;
- esistenza di una vasta gamma di interessi nazionali, diffusi su scala globale;
- perdurante vitalità del progetto per una Europa più forte e capace, anche in tema di difesa.
Sul capitolo risorse, nel Libro Bianco non si propone uno scostamento significativo dal tracciato già segnato nei Documenti di Economia e Finanza, ma si auspica un futuro allineamento della spesa verso i parametri europei non appena le condizioni macroeconomiche lo renderanno possibile.
Una significativa innovazione è rappresentata poi dalla proposta di una “Legge pluriennale per gli investimenti militari, della durata di sei anni, che il Governo si impegna a presentare al Parlamento” ha aggiunto il Ministro, spiegando che “il Parlamento potrà così definire, con visione unitaria, l’impegno del Paese per l’ammodernamento dello strumento militare e potrà esercitare in maniera più efficace la sua azione”.
L’obiettivo di una difesa moderna ed efficiente - ha detto concludendo il suo intervento - è sicuramente condiviso da tutti, e questo costituisce il miglior presupposto per il successo finale di questa azione di riforma”.
m.r.e.f.