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EUNAVFOR MED operazione Sophia: dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force

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27 giugno 2016 -  Roma

EUNAVFOR MED operazione Sophia: dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force

EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force EUNAVFOR MED operazione Sophia:dopo un anno in mare, cambio al Comando della Task Force
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​Era il 26 giugno del 2015 quando, a soli 4 giorni dalla decisione del Consiglio Europeo di lanciare l’operazione EUNAVFOR MED, poi denominata Sophia, il Contrammiraglio Andrea Gueglio prendeva il mare a bordo della portaerei Cavour insieme ai primi membri dello staff europeo che lo avrebbero assistito nella sua azione di Comandante della Task Force.

Poco più di un anno, “di cui quasi 300 giorni in mare” come ricorda il Comandante dell’operazione, Ammiraglio di Divisione Enrico Credendino, durante il suo intervento alla Cerimonia di Cambio al Comando tenutasi oggi, 27 giugno 2016, a bordo della portaeromobili Garibaldi, unità di bandiera dell’operazione Sophia, ormeggiata nel porto di Taranto.

Tra le autorità civili e militari intervenute, Mr. Gabor Iklody Direttore del Crisis Management and Planning Directorate of the European External Action Service ed il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi.

L’Ammiraglio Gueglio cede il comando della Task Force europea che, nell’anno, ha potuto contare su 19 navi, 8 aerei, 4 sommergibili e oltre 400 uomini e donne parte dello Staff, provenienti dai 24 paesi membri dell’Unione Europea, che hanno dato il loro determinante contributo alla missione volta a contrastare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo Centrale. Acque tormentate in cui oggi operano in tanti, ed è per questo che l’Ammiraglio Credendino ha voluto sottolineare “l’impegno profuso dall’Ammiraglio Gueglio nel migliorare il dialogo con le altre Istituzioni ed agenzie quali il Maritime Rescue Coordination Center (MRCC), l’Agenzia Frontex e la sua operazione Triton, nonché con le ONG. Il suo investimento in quest’area è stato estremamente produttivo, non solo per le attività in mare, risultando un elemento importante per il nostro successo nel contrasto del business model dei trafficanti di esseri umani”.

“Ad oggi - ha quindi affermato l’Ammiraglio Gueglio prima di cedere il Comando - quasi 20.000 migranti sono stati salvati in mare dai nostri assetti navali europei. Un numero che raddoppia se consideriamo le vite salvate da altri assetti in area grazie al contributo dei nostri aerei. Centinaia di imbarcazioni dei migranti sono state rese indisponibili per il riuso portando ad un considerevole detrimento delle capacità operative dei trafficanti. Questi dati dimostrano, senza alcun dubbio, la concretezza della nostra azione nella regione: senza la presenza di una tale forza navale europea, molte più persone avrebbero perso la loro vita in mare”.

Il Contrammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, assume l’incarico di Force Commander di EUNAVFOR MED in una fase cruciale dell’operazione il cui mandato, lo scorso 20 giugno, è stato esteso dal Consiglio dell’Unione Europea sino al 27 luglio 2017. Una decisione che ha visto, contestualmente, l’aggiunta di due nuovi compiti a supporto della missione: l’addestramento della guarda costiera e della Marina libica ed il contributo all’implementazione in alto mare dell’embargo di armi, da e per la Libia, approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione 2292 (2016).

Invariato l’obiettivo finale, come evidenziato dall’Ammiraglio Berutti Bergotto al termine del suo intervento: “Invito tutti a volgere un pensiero rispettoso a tutti i migranti che hanno perso la loro vita nel perseguimento di un sogno. A loro, ai loro figli ed alle loro famiglie, dobbiamo oggi una risposta, che non può che essere la promessa che metteremo tutto il nostro impegno per combattere il traffico di essere umani e porre fine a questa emergenza”.

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