Attiva modalità di accessibilità
Disattiva modalità di accessibilità

Ministero della Difesa

  • WebTv
  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Instagram
  • Italiano
  • Inglese
  • Francese
  • Home
  • Presidente della Repubblica
  • Ministro della Difesa
  • Sottosegretari
  • Uffici di diretta collaborazione
  • Organismo di Valutazione Performance
  • Commissariato Generale Onoranze ai Caduti
  • Ufficio Centrale Bilancio e Affari Finanziari
  • Ufficio Centrale Ispezioni Amministrative
  • Stato Maggiore della Difesa
  • Segretariato Generale della Difesa
  • Organigramma
  • Area Stampa

Skip Navigation LinksHome Page / Operazioni Militari / Operazioni internazionali / Libano - UNIFIL / Antefatto

Invia questa pagina a un amico Stampa questa pagina

Antefatto


 Nel 1970 aumentò la tensione lungo il confine tra Israele e Libano. In particolare, dopo la ricollocazione degli elementi armati palestinesi dalla Giordania nel Libano, s'intensificarono le operazioni dei commando palestinesi contro Israele e le rappresaglie di Israele contro le basi palestinesi.

 

L'11 marzo 1978, un attacco di commando in Israele provocò molti morti e feriti tra la popolazione israeliana; l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) rivendicò la responsabilità di tale incursione. In risposta, le forze israeliane invasero il Libano la notte tra il 14 e il 15 marzo, e in alcuni giorni occuparono l'intera parte meridionale del Paese, ad eccezione della città di Tiro e dell'area limitrofa.

 

Il 15 marzo 1978, il Governo Libanese avanzò una dura protesta al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite contro l'invasione israeliana, dichiarando che essa non aveva alcuna connessione con l'operazione del commando palestinese. Il 19 marzo, il Consiglio adottò le Risoluzioni 425 e 426, nelle quali si richiamava Israele a cessare immediatamente le proprie azioni militari e ritirare le sue forze da tutto il territorio libanese.

 

Il Consiglio di Sicurezza decise inoltre la costituzione immediata della United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL). Le prime truppe UNIFIL arrivarono nell'area il 23 marzo 1978.

 

La Risoluzione 425 stabilì due requisiti: con il primo, il Consiglio di Sicurezza richiamò lo stretto rispetto dell'integrità territoriale, della sovranità e dell'indipendenza politica del Libano entro i confini riconosciuti in campo internazionale; con il secondo, il Consiglio di Sicurezza richiamò Israele a cessare immediatamente la sua azione militare contro l'integrità del territorio libanese e a ritirare subito le sue forze da tutto il territorio libanese.

 

Il Consiglio di Sicurezza decise inoltre, alla luce della richiesta del Governo del Libano, di costituire immediatamente una forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale.

 

Questa forza fu creata per i seguenti tre scopi:

 

- confermare il ritiro delle forze di Israele;

 

- ristabilire la pace e la sicurezza internazionale;

 

- assistere il Governo del Libano nella ripresa della sua effettiva autorità nell'area.

 

Con la risoluzione 426 il Consiglio di Sicurezza approvò il rapporto del Segretario Generale sull'implementazione della Risoluzione 425. Tale rapporto conteneva, tra l'altro, le linee guida per le operazioni di UNIFIL.

 

Nel giugno 1982, dopo un intenso scambio di fuoco nel Libano meridionale e attraverso il confine israeliano-libanese, Israele invase nuovamente il Libano, raggiungendo i sobborghi di Beirut. Per tre anni, UNIFIL rimase dietro le linee di Israele, con il suo ruolo limitato a fornire il più possibile protezione e assistenza umanitaria alla popolazione locale. Nel 1985, Israele effettuò un parziale ritiro, ma mantenne il controllo di un'area nel Libano meridionale gestita dalle Israel Defence Forces (IDF) e dalle Lebanese de Facto Forces (DFF) , il cosiddetto "South Lebanon Army" (SLA). Le ostilità continuarono tra Israele e le forze ausiliarie da una parte, e i gruppi libanesi che proclamavano la loro resistenza contro l'occupazione d'Israele dall'altra.

 

Nel corso del 1985, il Consiglio di Sicurezza confermò il suo mandato sull'integrità territoriale, sovranità ed indipendenza del Libano, mentre il Segretario Generale continuò i suoi sforzi per persuadere Israele a lasciare la zona occupata. Israele affermò che tale zona rappresentava una sistemazione temporanea per motivi di sicurezza. Il Libano richiese il ritiro di Israele si ritirasse, ritenendo tale occupazione illegale e contraria alle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Sebbene UNIFIL trovasse impedimento nell'adempiere compiutamente il suo mandato, la Forza si adoperò per limitare il conflitto, di contribuire alla stabilità nella regione e di proteggere la popolazione dell'area dai peggiori effetti della violenza. Nonostante il perdurare della situazione d'impasse, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha ripetutamente esteso il mandato di UNIFIL su richiesta del Governo del Libano e su raccomandazione del Segretario Generale.


Il Ritiro di Israele

 

Il 17 aprile 2000, il Segretario Generale ricevette formale notifica dal Governo d'Israele che esso avrebbe ritirato le sue forze dal Libano entro luglio 2000, "in pieno accordo con le risoluzioni 425 e 426 del Consiglio di Sicurezza". Egli fu inoltre informato che in tal modo il Governo di Israele intendeva "cooperare pienamente con le Nazioni Unite". Il Segretario Generale informò il Consiglio di Sicurezza di tale notifica lo stesso giorno, dichiarando che avrebbe iniziato i preparativi per consentire alle Nazioni Unite di adempiere le loro responsabilità in linea con quelle risoluzioni. Il 20 aprile, il Consiglio approvò la decisione del Segretario Generale di iniziare tali preparativi.

 

Come primo passo, il Segretario Generale mandò il suo Inviato Speciale, Terje Roed-Larsen (Norvegia), insieme al Comandante di UNIFIL e a un team di esperti, ad incontrarsi con i Governi di Israele e del Libano e con gli Stati Membri interessati nella regione, inclusi Egitto, Giordania e la Repubblica Araba della Siria. La delegazione s'incontrò, altresì, con l'OLP e la Lega degli Stati Arabi. Durante la missione, esperti cartografi, legali e militari delle Nazioni Unite esaminarono gli aspetti tecnici riguardanti l'implementazione della risoluzione 425. Contestualmente alla missione, che ebbe luogo dal 26 aprile al 9 maggio 2000, il Segretario Generale si consultò con gli Stati Membri, inclusi quelli che avevano contribuito ad inviare truppe ad UNIFIL.

 

Dal 16 maggio 2000, molto prima del previsto, IDF e DFF iniziarono a lasciare le loro posizioni. Dal 21 maggio, folle di Libanesi, accompagnate da elementi armati, entrarono nei villaggi nell'area controllata da Israele. Nello stesso tempo, molti componenti delle DFF, insieme alle loro famiglie, sconfinarono in Israele; altri si arresero alle autorità libanesi. Entro alcuni giorni, tali forze si trovarono completamente sbandate. Il 25 maggio 2000, il Governo di Israele notificò al Segretario Generale che Israele aveva ridislocato le sue forze in accordo alle Risoluzioni 425 e 426.

 

I requisiti e i compiti relativi all'implementazione di tali risoluzioni alla luce di tali nuove circostanze furono illustrate nel rapporto del Segretario Generale e che fu approvato dal Consiglio di Sicurezza.


Conferma del ritiro

 

Dal 24 maggio al 7 giugno 2000, l'Inviato Speciale viaggiò in Israele, in Libano e nella Repubblica Araba della Siria per portare a termine l'implementazione del rapporto del 22 maggio del Segretario Generale. I cartografi delle Nazioni Unite, assistiti da UNIFIL, lavorarono sul terreno per identificare una linea sul terreno conforme ai confini del Libano riconosciuti in campo internazionale, sulla base della migliore documentazione cartografica disponibile.

 

Il lavoro fu completato il 7 giugno. Una mappa rappresentante la linea del ritiro israeliano fu trasmessa formalmente dal Comandante di UNIFIL alle controparti libanese ed israeliana. Nonostante le loro riserve sulla linea, i Governi di Israele e del Libano confermarono che l'identificazione di tale linea era un'esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite e come tale essi l'avrebbero rispettata. L'8 giugno, i team di UNIFIL cominciarono il lavoro di verifica del ritiro di Israele dietro tale linea di demarcazione.

 

Il 16 giugno, il Segretario Generale riferì al Consiglio di Sicurezza che Israele aveva ritirato le sue forze dal Libano in accordo con la risoluzione 425 e risposto ai requisiti definiti nel suo rapporto del 22 maggio 2000 - cioè, Israele aveva completato il ritiro in accordo con la linea identificata dalle Nazioni Unite. Il Segretario Generale disse che il Governo del Libano si era mosso per ristabilire la sua effettiva autorità nell'area mediante la dislocazione delle proprie forze di sicurezza, ed aveva informato le Nazioni Unite che avrebbe inviato una forza composta da Esercito e da personale della sicurezza interna, di base a Marjayoun.

 

Il Governo libanese dichiarò inoltre che avrebbe preso in considerazione il dislocamento delle sue forze armate nel Libano meridionale a seguito della conferma da parte del Segretario Generale del ritiro di Israele.

 

Il Segretario Generale fece notare che il dispiegamento delle forze armate era un elemento essenziale per il ritorno dell'effettiva autorità governativa nell'area. Tale dispiegamento doveva essere condotto in coordinamento con il ridislocamento di UNIFIL nella sua area d'operazione.

 

Il 18 giugno, il Consiglio di Sicurezza accolse il rapporto del Segretario Generale ed approvò il lavoro fatto dalle Nazioni Unite. Il Consiglio, tra l'altro, richiamò tutte le parti interessate a cooperare con le Nazioni Unite, facendo notare inoltre che le Nazioni Unite non potevano emanare leggi ed esercitare funzioni che erano responsabilità proprie del Governo libanese. Il Consiglio accolse favorevolmente i primi passi mossi dal Governo libanese al riguardo, e lo raccomandò di procedere appena possibile, con l'assistenza di UNIFIL, al dispiegamento delle sue forze armate sul territorio libanese lasciato libero da Israele.

 

Violazioni della linea di confine

 

Dopo il ritiro di Israele, UNIFIL riscontrò un certo numero di violazioni relative all'attraversamento della linea da parte di automezzi israeliani e delle IDF. Ciò interruppe il dispiegamento di UNIFIL e delle truppe libanesi verso le aree liberate. Il Consiglio di Sicurezza fu informato di tali violazioni. Il Governo del Libano dichiarò che avrebbe consentito il dislocamento di UNIFIL nelle aree liberate solo dopo la cessazione delle violazioni da parte di Israele.

 

Dal 17 al 23 giugno 2000, il Segretario Generale visitò la regione, incontrandosi con diversi leader, tra i quali quelli di Israele e del Libano. I principali punti della loro discussione verterono sull'implementazione della risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza. L'Inviato Speciale del Segretario Generale ebbe altri incontri con le autorità israeliane e libanesi dal 6 al 14 luglio.

Il Governo di Israele s'impegnò a far cessare tutte le violazioni israeliane della linea di confine entro la fine di luglio 2000.


Attività di Unifil

 

Dalla fine di maggio 2000, la situazione nell'area dell'operazione UNIFIL è rimasta generalmente calma. L'Esercito, la gendarmeria e la polizia libanesi stabilirono dei punti di controllo (check-points) nell'area liberata, controllando i movimenti e mantenendo l'ordine. L'Esercito libanese recuperò le armi pesanti abbandonate dalle IDF e DFF. UNIFIL pattugliò l'area e, insieme alle autorità libanesi, diede assistenza umanitaria fornendo acqua, medicine e cibo alle famiglie bisognose. UNIFIL diede altresì assistenza agli ex-membri delle DFF e alle loro famiglie che decidevano di ritornare da Israele al Libano.

 

UNIFIL controllò la linea di confine su base giornaliera, mediante mezzi aerei e terrestri, ed esaminò le possibili violazioni da entrambe le parti della linea, siccome molte aree erano accessibili soltanto dal lato israeliano, a causa della presenza di mine e bombe inesplose sul lato libanese. L'intermediazione di UNIFIL fornì un costante collegamento tra il Capo delle Operazioni delle IDF e il Direttore della Sicurezza Generale Libanese, come pure con le normali catene di comando di entrambe le parti.

 

Qualsiasi violazione della linea di confine è stata immediatamente portata all'attenzione della parte interessata.

 

Estensione del mandato di Unifil

 

Nel suo rapporto, sottoposto il 20 luglio 2000 al Consiglio di Sicurezza, il Segretario Generale dichiarò che nel Libano meridionale erano avvenuti drammatici cambiamenti. Le forze israeliane erano uscite, i loro supporti locali erano sbandati, e dopo oltre vent'anni le armi avevano cessato di sparare. Egli avvertì, tuttavia, che nonostante i positivi progressi raggiunti nel settore israeliano-libanese, la situazione non andava sottovalutata in quanto esistevano ancora potenziali focolai che avrebbero potuto originare seri incidenti. Perciò, entrambe le parti dovevano mantenere un efficace collegamento con UNIFIL e prendere tempestive azioni per evitare qualsiasi violazione o incidente.

 

In una lettera dell'11 luglio indirizzata al Segretario Generale, la Rappresentanza Permanente del Libano presso l'ONU espresse la richiesta del proprio Governo intesa ad ottenere dal Consiglio di Sicurezza l'estensione del mandato di UNIFIL per un ulteriore periodo di 6 mesi, ossia fino al 31 gennaio 2001. Nel suo rapporto del 20 luglio, il Segretario Generale raccomandò che il Consiglio accogliesse tale richiesta, significando che la Forza sarebbe stata pienamente in grado di dislocarsi e funzionare nella propria area di operazioni, e che le autorità libanesi avrebbero intensificato la loro presenza dislocando nell'area ulteriori truppe e forze di sicurezza interna. Il dislocamento di UNIFIL doveva essere strettamente coordinato con quello delle forze libanesi.

 

Si presentava una "buona occasione", disse il Segretario Generale, per conseguire nei mesi seguenti gli obiettivi della risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza e per UNIFIL di completare i compiti inizialmente assegnatigli. Egli disse che avrebbe riferito al Consiglio di Sicurezza entro la fine di ottobre sugli ultimi sviluppi di situazione.

 

Il Segretario Generale richiamò inoltre l'opportunità di incrementare gli aiuti stranieri a favore del Libano, osservando che il reinsediamento nell'area meridionale avrebbe imposto un pesante fardello sul Libano e che la rimozione delle mine e del munizionamento inesploso dovevano essere un "grande compito" che richiedeva l'assistenza internazionale.

 

"Desidero incoraggiare gli Stati Membri di cooperare con il Governo del Libano e con le agenzie ed i programmi delle Nazioni Unite per supportare la ricostruzione e lo sviluppo dell'area, non solo per i propri interessi bensì come un importante contributo alla stabilità di questa parte del mondo."

 

Rimozione delle violazioni sulla linea di confine

 

Il 24 luglio 2000, il Segretario Generale informò il Consiglio di Sicurezza che le autorità israeliane avevano interrotto tutte le violazioni della linea di confine. Nello stesso giorno, in un incontro con l'Inviato Speciale del Segretario Generale, il Presidente Libanese Emile Lahoude ed il Primo Ministro Selim el-Hoss diedero il loro consenso al completo dispiegamento di UNIFIL. Il dispiegamento della Forza fu programmato per il 26 luglio per il successivo dispiegamento nell'ex area controllata da Israele delle forze libanesi.

 

Approvazione dell'estensione del mandato di Unifil

 

Adottando all'unanimità la risoluzione 1310 del 27 luglio 2000, il Consiglio di Sicurezza decise di estendere il mandato di UNIFIL fino al 31 gennaio 2001 ed al tempo stesso raccomandò il Governo del Libano di assicurare il ripristino della sua autorità e presenza nel sud del Paese mediante, in particolare, un rilevante dispiegamento delle sue forze armate. Recependo la dichiarazione del Segretario Generale indicante che in data 24 luglio il Governo di Israele aveva rimosso tutte violazioni della linea di confine, il Consiglio raccomandò le parti di rispettare tale linea e di cooperare pienamente con le Nazioni Unite ed UNIFIL.

 

Espansione Unifil

 

Nel rapporto del 22 maggio 2000, il Segretario Generale descrisse i mezzi aggiuntivi necessari a UNIFIL per portare a termine i suoi compiti nell'ambito delle risoluzioni 425 e 426 conseguentemente al ritiro degli Israeliani. Egli dichiarò che UNIFIL doveva essere gradatamente rinforzata per adempiere alle sue responsabilità alla luce della situazione di sicurezza nel Libano meridionale, tenendo pure conto l'aumento del territorio da controllare a seguito della ritirata degli Israeliani.

 

La forza totale di truppe necessarie per assolvere tali compiti doveva aumentare dalle precedenti 4.513 unità ad approssimativamente 5.600 unità. Una volta confermato il ritiro di Israele, UNIFIL doveva essere rinforzata portando la sua forza ad un totale di otto battaglioni più le appropriate unità di supporto, ovvero approssimativamente 7.935 uomini.
Nel suo successivo rapporto, sottoposto al Consiglio di Sicurezza il 20 luglio, il Segretario Generale disse che la prima fase del rinforzamento di UNIFIL era in corso.

 

Nel giugno, la capacità di sminamento di UNIFIL era aumentata di due unità fornite da Svezia ed Ucraina. In aggiunta, era previsto entro la fine di luglio l'arrivo in UNIFIL di un battaglione del genio di 600 Ucraini, erano state rinforzate le unità della Finlandia, Ghana, Irlanda e Nepal ed, inoltre, era in corso il rinforzamento delle unità delle Figi e dell'India.


Riconfigurazione di Unifil

 

Il 30 gennaio 2001, il Consiglio di Sicurezza, con la Risoluzione 1337, decise di estendere il mandato di UNIFIL per ulteriori sei mesi (fino al 31 luglio 2001), con la prospettiva di ridurre entro tale data la forza ai livelli precedenti il ritiro israeliano (4500 uomini). Fu chiesto, inoltre, al Governo libanese di assumere progressivamente il controllo completo della regione meridionale del Paese, dispiegandovi le proprie truppe e le forze di polizia.

 

Secondo la situazione del 30 giugno 2001, UNIFIL comprendeva 5.496 uomini (appartenenti ai seguenti Paesi: Figi, Finlandia, Francia, Ghana, India, Irlanda, Italia, Nepal, Polonia e Ucraina), avvalendosi anche dell'assistenza di 51 osservatori militari di UNTSO ("United Nations Truce Supervision Organization") nella missione di supervisione per il controllo del cessate il fuoco. Con la prevista partenza dei contingenti irlandese e finnico nell'autunno, la Forza si ridusse a circa 3.600 uomini.

 

La riconfigurazione prevista dal Segretario Generale considerava il dislocamento della maggioranza delle truppe in posizioni protette a ridosso della linea di confine ("linea blu"). Mantenendo la sua capacità di sminamento, la Forza fu gradatamente ridotta a 2000 uomini, comprendendo il contributo di Francia, Ghana, India, Italia, Polonia e Ucraina. In tale ottica, UNIFIL mantenne una forza di 3.600 uomini fino a gennaio 2002, prevedendo di raggiungere la completa riconfigurazione entro la fine del 2002.Secondo il rapporto presentato dal Segretario Generale, risulta che nel periodo da gennaio a luglio 2001 la situazione nell'area si è mantenuta generalmente stabile. Inoltre, a causa del mancato raggiungimento di una completa pace con Israele, il Governo libanese non aveva ancora provveduto a rischierare le proprie Forze armate lungo la "linea blu".

 

Con la risoluzione 1428 del 31 luglio 2002, il Consiglio di Sicurezza ha esteso il mandato di UNIFIL al 31 gennaio 2003, con la raccomandazione alle parti in causa di rispettare pienamente la linea di confine ed esprimendo preoccupazione su una positiva risoluzione della controversia nel caso permanesse la situazione di tensione lungo la linea di confine. Ancora una volta il Consiglio di Sicurezza ha invitato il Governo libanese ad assicurare il ritorno della propria effettiva autorità nella zona meridionale del paese, dispiegando in tale area le proprie forze armate.

 

Nel suo successivo rapporto del 14 gennaio 2003, il Segretario Generale riporta che per la maggior parte, l'area di operazioni di UNIFIL si è mantenuta tranquilla anche se continua a sussistere un clima di tensione. Come enfatizzato dal Segretario Generale, ogni violazione della "Blue Line" e qualsiasi provocazione attuata da entrambe le parti rischia di alimentare escalation e tensioni, con possibilità di scontri armati.

 

Per quanto riguarda la riconfigurazione di UNIFIL, il predetto rapporto riferisce che essa è stata completata alla fine del 2002, comportando l'assestamento della Forza a 2.000 unità.

  • Avvio della Operazione "Leonte"
  • Antefatto
  • Missione
  • Contributo Nazionale
  • Incidenti e Caduti
  • Notizie dal Teatro
  • Gallerie fotografiche
  • Galleria video
  • Gallerie Multimediali delle Forze Armate
  • Note Legali
  • PEC
  • Privacy
  • Mappa sito
  • Servizi on line
  • Servizi Erogati
  • Credits
  • Contatti
  • Dichiarazione di accessibilità
  • Accesso civico
  • Esercizio Del Potere Sostitutivo
© 2015 Ministero della Difesa V.4.0.0 - 19 giugno 2015

Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici, anche di terze parti, per migliorare i servizi. Se vuoi saperne di più clicca qui

Continuando la navigazione accetterai automaticamente l’utilizzo dei cookie.

Cookies

Questo sito utilizza i cookies. Un cookie è un file di testo di dimensioni ridotte che un sito invia al browser e salva sul computer dell'utente. I cookies vengono utilizzati solo conformemente a quanto indicato in questa sezione, non possono essere utilizzati per eseguire programmi o inviare virus al computer dell'utente. I cookies vengono assegnati all'utente in maniera univoca e possono essere letti solo dal server web deldominio che li ha inviati. E' utile ricordare che i cookies contengono solo le informazioni che vengono fornite spontaneamente dall'utente e che non sono progettati per raccogliere dati automaticamente del disco fisso dell'utente e trasmettere illegalmente dati personali sull'utente o sul suo sistema.

Questo sito usa i cookies con lo scopo di semplificare o agevolare la navigazione sul sito e ottimizzare le campagne pubblicitarie.

Per semplificare o agevolare la navigazione, così come per finalità statistiche (in forma aggregata), vengono utilizzati i così detti cookies tecnici che nel nostro caso possono essere rilasciati dal sistema proprietario di Sisal o da altri sistemi come da Adobe Analytics e Google Analytics.

Puoi esaminare le opzioni disponibili per gestire i cookie nel tuo browser. Il browser può essere usato per gestire cookie relativi a funzioni base, al miglioramento del sito, alla personalizzazione e alla pubblicità. Browser differenti utilizzano modi differenti per disabilitare i cookie, ma si trovano solitamente sotto il menu Strumenti o Opzioni. Puoi anche consultare il menu Aiuto del browser. Oltre alla gestione dei cookie, i browser ti consentono solitamente di controllare file simili ai cookie, come i Local Shared Objects, ad esempio abilitando la modalità privacy del browser

Chiudi