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Missione in Somalia: i Carabinieri formano la Polizia somala

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27 febbraio 2019 -  Djibouti

Missione in Somalia: i Carabinieri formano la Polizia somala

Nell'ambito della Missione in Somalia, conclusa la prima fase della formazione rivolta ai 40 Ufficiali allievi della Somali Police Force

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​Con l’avvicendamento degli Ufficiali Senior Advisors dell’Arma dei Carabinieri in missione in Somalia, avvenuta il 22 febbraio 2019, si è conclusa la prima fase della formazione rivolta ai 40 Ufficiali allievi della Polizia somala (Somali Police Force).

L’attività addestrativa nel lungo periodo è volta a garantire una preparazione di ampio spettro e pertanto non poteva prescindere dai concetti fondamentali che costituiscono la formazione di un Ufficiale. Infatti, dopo un’iniziale istruzione formale, sono state introdotte nozioni di etica e deontologia professionale, tenendo sempre d’occhio la problematica relativa alla tutela dei diritti umani, visto il rilievo che la stessa assume nella regione del Corno d'Africa.

Contestualmente sono stati illustrati i fondamenti della "leadership", approfondendo lo sviluppo delle capacità comunicative dei discenti ed introducendo i principi di comunicazione efficace nei contesti organizzativi e interpersonali; inevitabilmente sono state trattate le procedure disciplinari e le corrispondenti sanzioni, circostanziandole allo specifico panorama istituzionale e amministraitvo somalo.

A tale indottrinamento è stata affiancata un’attività di ricondizionamento fisico in cui sono stati forniti elementi di difesa personale specifici per i servizi di polizia e propedeutici per le successive lezioni sulle tecniche di intervento operativo.

In tale contesto, gli allievi hanno avuto un primo importante approccio con nozioni sulla minaccia costituita dagli ordigni esplosivi improvvisati (C-IED Awarness): tale addestramento assume maggiore rilevanza se si tiene in considerazione il contesto in cui si ritroveranno ad operare gli Ufficiali somali, in un territorio ove la tipologia di ordigni analizzati trova impiego diffuso per economicità e facilità di realizzazione.

In ultimo sono stati forniti elementi basici di lingua e cultura italiana, con lo scopo di instaurare un rapporto interpersonale più stretto tra docenti e allievi, agevolarne l’apprendimento ed al contempo porre le basi di un miglioramento sociale e civico che la polizia somala è chiamata a riversare nella propria attività in Patria.

Entra così nel vivo la seconda fase dell’addestramento, che prevede l’insegnamento della "tecnica professionale", con la descrizione delle attività istituzionali e le modalità di pianificazione, organizzazione ed esecuzione del servizio, correlandole alle finalità ed al risultato da perseguire.

Gli Ufficiali allievi somali sono destinati, al loro rientro in Patria, a ricoprire gli incarichi chiave nell'organizzazione della Somali Police Force.

​La missione MIADIT Somalia 11 è il risultato di un accordo di cooperazione trilaterale tra lo Stato italiano e quello somalo e gibutino, ed è volta a favorire la stabilità e la sicurezza della Somalia e dell’intera regione del Corno d’Africa, accrescendo le capacità nel settore della sicurezza e del controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia somala.

L'obiettivo della Missione in Somalia è quello di organizzare e condurre, sul territorio di Gibuti, attività addestrative a favore di uomini e donne della Polizia Somala, della Gendarmeria della Repubblica di Gibuti nonché della Polizia Gibutina al fine di fornire un contributo fattivo alle Autorità del Governo di Transizione della Somalia, principalmente nei settori della sicurezza e del controllo del territorio, nel più ampio quadro di iniziative di capacity building e stabilizzazione della Somalia e del consolidamento della Repubblica di Gibuti

Il contributo nazionale nella Missione in Somalia, prevede un impiego massimo di 53 militari e 4 mezzi.

 

 

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