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Conclusa l'operazione Harvest

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27 ottobre 2005 - 

Conclusa l'operazione Harvest

Quasi 20.000 proiettili di vario calibro, 237 bombe a mano, 55 bombe da fucile, 35 armi di vario genere, 2 mine anti-uomo, 3 lanciarazzi: questo il “bottino” raccolto in soli tre giorni dai soldati della Charlie Coy, la compagnia italiana di manovra di EUFOR (European Union Force), la Forza di pace multinazionale in Bosnia-Erzegovina.

Si è conclusa ieri sera la “Harvest Operation”, letteralmente “Operazione di Raccolta”, che ha visto impegnati gli artiglieri controaerei del 17° Reggimento “Sforzesca”, che attualmente alimentano i ranghi della Charlie Coy sotto la guida del Capitano Ivano Fiorentino, nella città di Foča e nei suoi dintorni, una delle zone più martoriate durante la guerra..  Grazie ad una campagna di informazione condotta nelle settimane precedenti, che è riuscita a sensibilizzare la popolazione sull’estrema pericolosità del detenere materiali bellici, i circa 60 soldati impiegati nell’operazione sono riusciti ad ottenere in soli tre giorni di raccolta risultati di notevole rilievo.

Le “Harvest” sono operazioni che vengono effettuate con cadenza mensile, a turno nelle diverse zone della Bosnia. Durante queste operazioni il cittadino bosniaco può consegnare spontaneamente le armi che detiene illegalmente: EUFOR garantisce infatti a tutti coloro che collaborano l’anonimato. La raccolta viene effettuata mediante dei “collection point” (punti di raccolta), generalmente allestiti in zone periferiche, aperti ventiquattro ore al giorno, presso i quali ci si può recare a consegnare il pericoloso materiale, oppure tramite una “campagna porta a porta”, cioè tramite i soldati di EUFOR che passano di porta in porta e chiedono di consegnare a loro le armi.

Determinante il contributo dei nuclei E.O.D. (Esplosive Ordinance Disposal), i quali intervengono su chiamata per maneggiare questi pericolosi residuati bellici: sono infatti loro gli unici in grado di stabilire la pericolosità o meno dell’ordigno o dell’arma consegnata.

Importante anche il supporto della componente sanitaria e di quella del genio, volta ad allestire il punto di raccolta. Un’organizzazione minuziosa ed efficace che contribuisce alla riuscita della missione di EUFOR.

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